23/03/2020

Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ martedì 24 marzo

Una nuova cinquina di consigli di visione scelta tra le proposte del piccolo schermo. Su martedì 24 marzo proponiamo grandi classici del cinema italiano e internazionale, un titolo contemporaneo nostrano e una sorpresa per gli appassionati di musica (e cinema, naturalmente):

I MOSTRI (1963, 118 min) di Dino Risi
[Cine34 (canale 34), ore 18.55]

Cult tra i cult, I mostri unisce Dino Risi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi nel momento magico della commedia all’italiana. I due mattatori sono i protagonisti assoluti di 20 episodi che li vedono a volte assieme, a volte in assolo, ma sempre capaci di esasperare la quintessenza dei nostri vizi e di nessuna virtù. E naturalmente la forma episodica imprime il ritmo serrato a questo concentrato di bassezze umane, va ammesso, irresistibilmente esilaranti.
(A.R.)

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Approfondimenti

Speciale Dino Risi

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GOMORRA (2008, 135 min) di Matteo Garrone
[Rai Movie (canale 24), ore 21.10]

Come la pubblicazione di Gomorra ha segnato un punto di svolta nella letteratura contemporanea, così, nel 2008, l’incontro dello scrittore Roberto Saviano con il regista Matteo Garrone, ha prodotto un’opera cinematografica epocale dalla cui costola è nata, nel 2013 la serie TV, arrivata alla quarta stagione. Dal magmatico testo Garrone estrae cinque storie che evolvono disattendendo le traiettorie tipiche del gangster-movie. Non c’è scampo per nessuno, neppure per il regista che si nega ogni compiacimento tecnico; lo sguardo spietato, puntato dentro la macchina da presa, pedina i personaggi, fotografando la degradazione umana e paesaggistica in cui sono immersi.
(M.Z.)

Approfondimenti

Trailer del film, intervista a Matteo Garrone, intervista a Roberto Saviano sulla serie Gomorra.

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ALIEN – THE DIRECTOR’S CUT (2003, 118 min) di Ridley Scott
[Rai 4 (canale 21), ore 23.50]

Come s’addice a un gran film di culto, su Alien se ne sono dette di tutti colori: psicanalisi del mostruoso, condensato femminista, dramma sulla spersonalizzazione del lavoro, enorme metafora del ventre materno… Tutto legittimo, e ognuno può esercitare le proprie ermeneutiche aggiuntive. Oppure godersi questa gemma del fantahorror per la sua tensione sublime, la sua claustrofobia pulsante, le stilettate di puro shock, la creatura bavosamente biomeccanica di H.R. Giger. E naturalmente la combo mutandina/maglietta della salute più sexy tra le galassie note.
(A.M.)

Approfondimenti

Per sapere tutto sulle inutili differenze tra l’originale e il director’s cut; per entrare nel mondo di HR Giger (vendono anche l’assenzio).

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IL QUARTO COMANDAMENTO (La Passion Béatrice, 1987, 131 min) di Bertrand Tavernier
[Iris (canale 22), ore 4.15]

Il quarto comandamento e’ una riflessione sul male che non lascia speranza. L’incipit non lascia spazio a fraintendimenti: “Vi sono storie simili a certi alberi dei quali è meglio conoscere le radici per meglio comprendere la morbosa contorsione dei rami, l’afflusso del sangue nelle foglie, il veleno nella linfa”. Ispirato a Beatrice Cenci (1956) di Riccardo Freda a cui il film è dedicato, Il quarto comandamento porta in scena un frammento di Medioevo cupo e violento, scandito da sopraffazioni di varia natura, disumanità e brutalità. La maniacale ricostruzione storica (illuminata per gran parte da luce naturale), uno stile asciutto ed ellittico e alcuni momenti   cinematograficamente straordinari restituiscono tutta la pienezza di visione di Tavernier. Una delle opere meno note e piu sottovalutate del maestro lionese, da riscoprire.
(C.C.)

Approfondimenti

Lezione di cinema di Bertrand Tavernier (Il Cinema Ritrovato, luglio 2019); intervista di Christian Defaye a Bertrand Tavernier e Julie Delphy all’uscita del film (in francese); presentazione dei 10 migliori film di sempre sul medioevo secondo il British Film Institute.

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E per finire, non un film, ma una bellissima opera musicale di uno dei più grandi compositori del Novecento italiano, Nino Rota, che ricordiamo, nel centenario della nascita del regista riminese, per lo splendido sodalizio artistico con Federico Fellini.

IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE (farsa musicale in quattro atti,1955) di Nino Rota, nell’allestimento di Pier Luigi Pizzi nel 1999 per il Teatro alla Scala
[Rai 5 (canale 23), ore 19.15]

Nell’anno del centenario di Federico Fellini è interessante conoscere meglio uno dei suoi collaboratori più preziosi, Nino Rota. Rai 5 mette in onda Il cappello di paglia di Firenze, opera lirica eseguita in prima nel 1955, divertente, spumeggiante, traboccante del genio e della cultura musicale dell’immenso Rota.
(GL.F.)

Approfondimenti

La pubblicazione della traduzione italiana della farsa di Eugène Labiche e Marc-Michel da cui è tratta l’opera di Nino Rota; omaggio a Nino Rota per giovani ascoltatori.

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Selezione titoli, commenti e link approfondimenti a cura di Cecilia Cenciarelli, Gian Luca Farinelli, Andrea Meneghelli, Andrea Ravagnan e Michela Zegna.