Jean Durand, pioniere e maestro comico 2004
“Questo è il primo libro consacrato a colui che Henri Fescourt ha fatto uscire dall’ombra nel 1960, quando definì Jean Durand il ‘terzo grande’ della maison Gaumont, dopo Louis Feuillade e Léonce Perret. Poi, i cimiteri dalla memoria hanno lasciato tornare in vita un buon numero di film che si credeva perduti. Anche se non rappresentano nemmeno un terzo delle pellicole realizzate da Durand, grazie ad essi la sua opera ha potuto essere conosciuta sempre meglio. Ma la sua vita e la sua personalità lo sono ancora poco”.
Così si apre À la recherche de Jean Durand, il preziosissimo libro di Francis Lacassin su una delle figure più ingiustamente dimenticate del cinema degli anni Dieci. Lacassin ripercorre con precisione e spirito d’avventura la tortuosa e affascinante carriera del regista, in un racconto di rara competenza e vividi colori che ci restituisce l’incoscienza e il genio di un cinema che non c’è più, di un’epoca che ancora ci sfugge. Alla Gaumont Durand diventa presto il maestro del burlesque giocato sul piano fisico e acrobatico, campione delle scenografie che vanno in frantumi e dell’assurdo che prende il sopravvento sul reale: le serie di Onésime e Zigomar trionfano sugli schermi, in larga misura grazie anche all’apporto scapicollato dei “Puittes”, il team di cascatori fedele al regista (nel gruppo troviamo anche Gaston Modot, che ricevette con disinvoltura vari armadi sulla testa prima di incontrare Renoir). “Les Puittes” scorrazzano anche negli originalissimi western girati da Durand nella campagna della Camargue, avventure ad alto tasso adrenalinico e spettacolare segnate dal talento interpretativo di Joé Hamman.
Dopo la ricca retrospettiva dedicata l’anno scorso al regista, Il Cinema Ritrovato 2004 riprende il filo interrotto, proponendo altri quattro gioielli della filmografia di Durand e salutando con gioia l’uscita dell’appassionante studio di Lacassin.