Immagini dalle antiche capitali coloniali
Dark Treasures è il titolo inglese che abbiamo dato a una serie di proiezioni di film realizzati nei domini territoriali in epoca coloniale. Nel programma sono stati inclusi anche film che, senza essere stati girati nelle colonie, affrontano a vario titolo la questione. Ciascun programma di proiezioni è curato da un archivio di una ex potenza coloniale europea. Il termine “coloniale” può ancora scatenare un riflesso di avversione, al punto che tutte le connotazioni e le associazioni negative del termine ci impediscono di valutare con una maggiore apertura mentale qualsiasi evento legato alla storia del colonialismo. È forse questo uno dei motivi per cui i film coloniali sono restati nell’oscurità così a lungo. Con questo non voglio dire che la nostra memoria storica sul periodo coloniale sia fuorviante o che il colonialismo stesso abbia rappresentato un bene assoluto. Il punto è che entrambi questi atteggiamenti mancano di oggettività. Se chiudiamo gli occhi davanti a questi materiali (creando quindi oscurità), essi verranno facilmente demonizzati.
Così come fanno oggi i notiziari e i programmi televisivi d’attualità, il cinema coloniale aveva principalmente lo scopo di informare e di educare il pubblico; in breve, doveva generare interesse su luoghi non familiari, se non addirittura estranei. Certo, questi film presentavano i territori coloniali come luoghi invitanti e senza problemi, che aspettavano solo di essere esplorati e sfruttati. Il fatto non inconsueto che il cinema coloniale fosse presentato in occasioni particolari e in specifiche condizioni, lo rende differente dai travelogue e dalle pellicole esotiche e industriali girate in paesi lontani e prodotte da case cinematografiche commerciali (Pathé, Paramount, Messter, ecc.) per essere proiettate nei normali circuiti di sale. Questi ultimi erano infatti film che non si limitavano a mostrare luoghi altri, ma trasportavano gli spettatori in un tempo diverso; erano macchine del tempo capaci di proiettare il pubblico in un viaggio fantastico nel mondo della pre-modernità. Il cinema coloniale, invece, possedeva un carattere molto più contemporaneo. Per lo più, esso presentava questi territori così come erano, con le infrastrutture e le tecnologie che rendevano i paesi colonizzati, così come quelli colonizzatori, parte del mondo moderno. Che questo piaccia o meno.
Nico de Klerk – Nederlands Filmmuseum