Cento anni fa. Intorno al 1914

Le ricerche svolte intorno a un anno (e non a un regista, un paese o un genere) hanno prodotto, nelle passate edizioni, programmi composti di film quasi sconosciuti; per il curatore e per il pubblico, l’elemento della scoperta e dello stupore sono sempre stati una parte importante dell’esperienza. Non sarà più così, quest’anno. Non siamo più nella terra incognita delle origini. E anche se non abbiamo mai visto certi film – Le Corso rouge o Maison Fifi, per fare due esempi – o se non sappiamo poi molto su Oxilia o Machin, ci muoviamo ormai in acque familiari, con alcuni titoli (come Cabiria) che da sempre tengono saldamente la loro posizione nelle storie del cinema. Ho deciso di mantenere l’idea di un progetto di ricerca, e di organizzare una serie di capitoli tematici. I capitoli esplorano aspetti salienti del cinema (in Europa) alle soglie della Prima guerra mondiale, che segnerà la fine di molte dinastie regnanti come dell’egemonia del cinema francese e italiano. Il mio lavoro non è consistito tanto nel costruire programmi di visione, quanto nel creare una rete di connessioni che copre l’intera settimana, estendendosi ad altre sezioni – Dulac, Porten, Vedute dall’Impero ottomano, Ritrovati e restaurati. Ho incluso anche film che non appartengono all’anno di produzione 1914 – preferendo un approccio (mi auguro) suggestivo al rigido rispetto delle regole. Ringrazio di cuore gli archivi che hanno conservato questi film, e i colleghi che con il loro aiuto e i loro consigli ogni anno mi aiutano a realizzare questa sezione.

(Mariann Lewinsky)

 

Nel gennaio del 1914 la prima pagina del periodico statunitense “Motography” è dedicata a Francesca Bertini; qualche mese dopo sul “Moving Picture World” Lyda Borelli viene definita “the Bernhardt of the Photo Play”. Nelle riviste di tutto il mondo compaiono ugualmente i nomi degli attori più celebri, da Emilio Ghione a Mario Bonnard, a confer-ma della rilevanza del movimento divistico italiano. Oltre al successo commerciale planetario, il cinema italiano ha ormai acquisito una posizione di rilievo nel panorama artistico nazionale: Roberto Bracco, Matilde Serao, Nino Oxilia, Lucio D’Ambra, Nino Martoglio sono personaggi di primo piano della scena culturale stabilmente convertiti alla cinematografia; Gabriele D’Annunzio sale all’onore delle cronache per l’exploit cinematografico dell’anno, Cabiria, di cui si è assunto, seppur indebitamente, la paternità. A prescindere dal colossal dell’Itala e dagli altri film di maggior prestigio, come Caius Julius Caesar di Guazzoni, Histoire d’un Pierrot di Negroni, Sangue Bleudi Oxilia, nel 1914 il cinema italiano nel suo complesso evidenzia una vitalità senza precedenti, in parte dovuta al virtuoso ricambio generazionale in atto: tra il 1913 e il 1914 fanno il loro debutto Gallone, Palermi, Genina, Campogalliani, Zorzi. Una rivoluzione che lascerà il segno e che si annuncia in tutta la sua forza già nel 1914.

(Giovanni Lasi)