Adorati Bluebirds

Programma a cura di Hiroshi Komatsu e Mariann Lewinsky

 

Tom: “Perché proprio un cane della Livonia?”
Annette: “È un desiderio che ho fin da quando ero bambina…”
The Dream Lady (1918)

Perché un programma dedicato ai Bluebird Photoplays? È un desiderio che ho fin dai tempi in cui si diceva che nessuno di questi film era sopravvissuto. O dal 1991, l’anno in cui venne proiettato a Pordenone Shoes, capolavoro di Lois Weber, la grande regista che nel 1916 lavorava per la Universal e per il marchio consociato Bluebird Photoplays. Attualmente, circa trenta titoli della Bluebird risultano conservati dagli archivi FIAF. Il nostro programma presenta quattro delle otto copie uniche conservate dagli Archives Français du Film di Parigi, tutte versioni in lingua francese e distribuite in Francia dopo la guerra, nel 1919-1920. “Bluebird vuol dire felicità”, diceva M.H. Hoffman, direttore responsabile del marchio, e la felicità era la merce di cui il pubblico europeo aveva più bisogno, dopo gli anni dell’orrore bellico, della devastazione e della morte.
I Bluebird Photoplays hanno molte delle qualità che già avevano assicurato grande successo ai film Vitagraph, prima della guerra: il glamour di attrici molto graziose ma troppo giovani per essere dive, eroine indipendenti al centro di buoni intrecci spesso tratti da romanzi scritti da donne, e, pur all’interno di uno schema ricorrente, una sorprendente originalità di situazioni. Un film che ti solleva l’umore è tutt’altro che da sottovalutare…
Tra le attrici, gli attori e i registi che lavorarono per questa effimera affiliata della Universal, si trova una notevole concentrazione di persone sul punto di diventare star e celebrità, come Carmel Myers, Mae Murray, Rodolfo Valentino, Tod Browning, Rex Ingram, Robert Z. Leonard e Rupert Julian. Julian era il marito di Elsie Jane Wilson, alla quale viene riconosciuta la regia esclusiva di dieci film Bluebird girati tra il 1917 e il 1919 ma che probabilmente partecipò attivamente alla realizzazione di molti altri titoli attribuiti al solo Rupert Julian. Nel 1914 i due entrarono a far parte della Rex Company della Universal, dove conobbero un’altra coppia di registi, Lois Weber e Phillips Smalley. Abbiamo aggiunto il nome di Smalley nei credits di Dumb Girl of Portici benché il suo contributo non sia chiaro, e abbiamo inserito il film – attesissimo restauro di una grande produzione – in questa sezione anche se fu prodotto dagli Universal Studios e non dalla Bluebird Photoplays.
Grazie a Eric Loné e a Mark Garrett Cooper per la consulenza e l’ispirazione, a Robert Cotto, Eric Hoyt e l’Alexander Turnbull Library per le immagini, e naturalmente al co-curatore Hiroshi Komatsu per una lunga e bella amicizia.

Mariann Lewinsky