Gio

02/07

Cinema Arlecchino > 14:30

VERTIGO

Alfred Hitchcock
Introducono

Céline Ruivo (Cinémathèque française) e Jean Douchet

 

Info sulla
Proiezione

Giovedì 02/07/2015
14:30

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

VERTIGO

Scheda Film

“Mi sono identificata con la storia perché per me voleva dire: Ti prego, guarda chi sono. Innamorati di me, non di una fantasia”

Kim Novak

“È una cosa strana, ma tutti quelli che spariscono si dice che sono stati visti a San Francisco. Dev’essere una città deliziosa che ha tutte le attrattive dell’altro mondo”

Lord Wotton in Il ritratto di Dorian Gray

I mezzi, gli espedienti e le immagini centrali di Vertigo sono come i versi di una poesia: identificabili ma mai ovvi, conservano il loro mistero. I motivi visivi si ripetono con ipnotica insistenza: i fiori, gli alberi, la collana, l’oceano, la chiesa, i corridoi, le scale simili a labirinti di autoinganno le cui spirali sono come inviti all’inferno. L’inizio del film conduce a un’enfasi totalmente irreale: Scottie rimane appeso a una grondaia ed è impensabile che possa sopravvivere nel ‘mondo reale’. Vivo per miracolo, attraversa situazioni non meno difficili da gestire. Come spesso accade in Hitchcock, l’immagine più famosa del film è un insieme di virtuosismo tecnico e di profondo acume psicologico. Il regista disse che l’aveva concepita ripensando a una visione avuta quindici anni prima, in stato di ubriachezza, quando gli era sembrato che tutto si allontanasse. La scena si svolge in un’ex missione spagnola: Madeleine sale le scale del campanile e la paura dell’altezza impedisce a Scottie di seguirla. Quando l’uomo getta uno sguardo di sotto, la tromba delle scale si distorce in un effetto vertigine. Hitchcock capì che il punto di vista doveva essere fisso mentre la prospettiva cambiava nel senso della lunghezza, così finì per usare simultaneamente una carrellata all’indietro e uno zoom in avanti, utilizzando un modellino della tromba delle scale e appoggiando la macchina da presa orizzontalmente per terra.

Peter von Bagh

Il brano è tratto da un manoscritto inedito di Peter von Bagh per un progetto di libro su Alfred Hitchcock che avrebbe dovuto passare in rassegna tutti i film del grande regista analizzando una singola scena per ciascuno di essi. Peter von Bagh era un appassionato di Alfred Hitchcock fin dagli anni Cinquanta. La sua tesi di dottorato per il Dipartimento di estetica e letteratura all’Università di Helsinki nel 1968 si incentrava proprio sull’uso dei mezzi cinematografici in Vertigo. Nel 1968 von Bagh intervistò Hitchcock, che si trovava a Helsinki per la preparazione di un antico progetto che non fu mai realizzato, un film di spionaggio intitolato The Short Night. L’intervista uscì a tutta pagina sul quotidiano “Helsingin Sanomat” con il titolo La logica è noiosa. Inizialmente Vertigo non godette di grande considerazione, ma quando uscì nuovamente nelle sale nel 1983 la sua fama era andata crescendo, e nella classifica del 2012 di “Sight & Sound” è stato votato miglior film di tutti i tempi.

Antti Alanen

Cast and Credits

Sog.: dal romanzo D’entre les morts di Pierre Boileau e Thomas Narcejac. Scen.: Alec Coppel, Samuel A.Taylor. F.: Robert Burks. M.: George Tomasini. Scgf.: Henry Bumstead, Hal Pereira. Mus.: Bernard Herrmann. Int.: James Stewart (John ‘Scottie’), Kim Novak (Madeleine/Judy), Barbara Bel Geddes (Marjorie ‘Midge’), Tom Helmore (Gavin), Henry Jones (coroner), Raymond Bailey (dottore), Ellen Corby (proprietaria dell’hotel), Konstantin Shayne (Pop), Lee Patrick (automobilista), Paul Bryar (Hansen). Prod.: Alfred Hitchcock per Alfred Hitchcock Productions, Inc., Paramount Pictures Corp. · 35mm. Col.