Mer

29/06

Cinema Lumière - Sala Scorsese > 18:30

SMERT’ PAZUCHINA

Grigorij Nikulin
Introducono

Olaf Möller e Peter Bagrov

Info sulla
Proiezione

Mercoledì 29/06/2016
18:30

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

SMERT’ PAZUCHINA

Scheda Film

Alla fine dell’era staliniana gli adattamenti cinematografici di produzioni teatrali erano il genere più morigerato che si potesse immaginare. Passati per ben due volte attraverso il filtro della censura – al teatro e sullo schermo – avevano ben poco a che fare con l’arte cinematografica ed erano oggetto dell’unanime disprezzo dei registi. Grigorij Nikulin ne era consapevole: uno dei pochi registi sovietici ad alternare cinema e teatro, non fu mai incline a mescolarli. La sua precedente produzione teatrale (Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni) fu adattata per lo schermo da altri: fedelmente, e fu questo che uccise il film. Stavolta decise di trasporre egli stesso un’opera teatrale, cambiando radicalmente tecnica.
La morte di Pazuchin è un’opera teatrale di Michail Saltykov-Ščedrin, uno dei più grandi autori satirici russi dell’Ottocento. Lo stile iperpatetico del Teatro Bol’šoj di arte drammatica di Leningrado suonava arcaico con Čechov o Gor’kij ma paradossalmente si addiceva a una commedia grottesca in cui tutte le passioni ruotano attorno a una morte e a un’eredità. Nella sua trasposizione Nikulin decide di trasformare i difetti in effetti usando un’illuminazione espressionista e la macchina da presa in soggettiva. Dmitrij Meschiev, allievo prediletto del grande Andrej Moskvin, applica lo stile adottato dal maestro nel Cappotto e in Ivan il terribile e si distingue subito come uno dei migliori direttori della fotografia sovietici.
Nella Russia zarista la commedia di Saltykov-Ščedrin era stata messa al bando con il seguente verdetto: “I personaggi qui presentati dimostrano che la nostra società si trova in uno stato di totale devastazione morale”. Nikulin e Meschiev ne fanno un intento programmatico: “Nulla è sacro”, pare essere il motto di Smert’ Pazuchina. Il film abusa con grande gusto e competenza dei simboli ortodossi; aureole, icone, dipinti erotici e banconote sono filmati con pari benevolenza; e la morale è affidata ai due personaggi più degradati, che ci vengono mostrati capovolti, riflessi in una pozzanghera… Smert’ Pazuchina non fu un successo commerciale ma Nikulin e Meschiev furono accolti nell’élite dei registi leningradesi.

Peter Bagrov

Cast and Credits

Sog.: dall’omonima pièce di Michail Saltykov-Ščedrin. Scen.: Grigorij Nikulin. F.: Dmitrij Meschiev. Scgf.: Boris Burmistrov. Mus.: Aleksandr Manevič. Int.: Michail Trojanovskij (Ivan Prokofievič Pazuchin), Vitalij Policejmako (Prokofij Ivanyč Pazuchin), Nikolaj Korn (Furnačev), Anna Lisjanskaja (Nastas’ja Ivanovna), Ivan Efremov (Lobastov), Ol’ga Kaziko (Živoedova), Michail Ivanov (Živnovskij), Nikolaj Dmitriev (Baev), Ol’ga Vinding (Vasilisa Parfent’evna), Nina Urgant (Mavra Grigor’evna). Prod.: Lenfilm. 35mm. D.: 85’. Bn.