Sab
01/07
Cinema Europa > 15:30
ROMA / LA TRAVERSATA / RISATE DI GIOIA
Caterina d’Amico
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
ROMA
Scheda Film
Sappiamo che questo episodio semi-documentario su un quartiere caratteristico dell’Urbe nacque da un suggerimento dei produttori; secondo loro in un film visionario straricco di passato gli spettatori internazionali, affezionati al colore locale, avrebbero gradito anche un episodio girato sulla Roma popolare contemporanea. […] Nel quartiere di Trastevere si celebra ogni anno una ricorrenza dal nome molto significativo: la Festa de Noantri. […] Fellini conclude l’episodio trasteverino con un fulmineo omaggio all’attrice che più di tutte ha saputo incarnare la città: Anna Magnani. La mitica eroina di Roma città aperta sta rientrando a casa, a Palazzo Altieri (la scena però è girata nella vicina piazzetta Mattei, accanto al ghetto). L’attrice morirà due anni dopo, nel settembre 1973 quest’apparizione sarà un po’ come un malinconico commiato dal cinema. “Anna… vuoi dire anche tu qualcosa su Roma? Tu che sei quasi un simbolo… Lupa e vestale… In che cosa somigli a questa città?”. Una parola. “A Federi’, va’ a dormi’… va’,,, Nun me fido! Ciao, buonanotte!” taglia netto Nannarella, e chiude il portone. No, non sarà certo Anna Magnani a tentare di rivelare a Fellini il segreto di una città che, quasi trimillenaria, “non si fa svelare”.
Aldo Tassone, Fellini 23½. Tutti i film, Edizioni Cineteca di Bologna, Bologna 2020
Cast and Credits
Int.: Anna Magnani. DCP. D.: 1’ (estratto). Col.
LA TRAVERSATA - Episodio di Made in Italy
Scheda Film
Dopo Mamma Roma e La pila della Peppa di Autant-Lara, mentre tornano ad arrivare proposte di lavoro da Hollywood, Anna Magnani interpreta uno dei ‘mostri’ di Nanni Loy, che due anni dopo il capostipite risiano replica il modello travestendolo da inchiesta su usi e malcostumi dell’italiano medio nella società del boom. Protagonista dell’ultimo di venticinque sketch ed episodi che compongono le cinque sezioni del film, Anna Magnani è Adelina, di nuovo un personaggio di madre, ma con risvolti ironici, sostegno e guida della famiglia (il marito mesto e arrendevole è Andrea Checchi) nella ‘traversata’ del titolo, ovvero l’attraversamento pedonale di piazza Pio XI a Roma, dove il traffico incredibile rende problematica e finanche rischiosa l’uscita del fine settimana per acquistare un gelato ai figli. Pur nei limiti del bozzetto satirico, Magnani ripropone un personaggio di popolana comica ed esuberante e “non rinuncia ad aggiungere alla sceneggiatura qualche invenzione estemporanea. Come quando ammolla una borsettata sul cofano a un guidatore che aveva lanciato un complimento volgare alla figlia maggiore” (Matilde Hochkofler).
Alice Autelitano
Cast and Credits
Sog., Scen.: Nanni Loy, Ruggero Maccari, Ettore Scola. F.: Ennio Guarnieri. M. Ruggero Mastroianni. Scgf.: Luciano Spadoni. Mus.: Carlo Rustichelli. Int.: Anna Magnani (Adelina), Andrea Checchi (suo marito), Micaela Esdra (la figlia), Franco Balducci (l’automobilista), Antonio Casagrande (l’avvocato), Anita Durante (la suocera). Prod.: Gianni Hecht Lucari per Documento Film, Orsay Films. DCP. D.: 7’
RISATE DI GIOIA
Scheda Film
La Magnani e Totò formavano una coppia inimitabile, irripetibile. Improvvisavano in una maniera così spontanea, così creativa, da fare rivivere la commedia dell’arte.
Ben Gazzara, in L’avventurosa storia del cinema italiano. Da La dolce vita a C’era una volta il West, volume terzo, a cura di Franca Faldini e Goffredo Fofi, Edizioni Cineteca di Bologna, Bologna 2021
Ultimo dei sette film di Totò diretti da Monicelli. Il film è poco conosciuto e l’autore non ne parla quasi mai nelle sue interviste. Eppure è uno dei titoli migliori della sua filmografia come di quella di Totò. Totò qui si affranca dal burlesco e dalla farsa (dove non occorre ricordare come brillasse il suo talento) per penetrare in una commedia di costume della migliore tradizione. Vi troviamo un dosaggio specificamente italiano e quasi sublime fra l’ironia e la compassione – mai stucchevole – nei confronti dei personaggi. L’autore vi disegna un superbo ritratto di Totò nei suoi eterni connotati: morale d’acciaio trionfante su ogni smacco, galanteria e rispetto delle donne (perfettamente anacronistico), incapacità quasi fisiologica di arrabbiarsi, flemma e rassegnazione. Le scene in cui Totò e la Magnani rievocano la loro ‘esperienza cinematografica’ sono da antologia.
Jacques Lourcelles, Dictionnaire du cinéma, Laffont, Parigi 1992
Risate di gioia è molto bellino soprattutto per la sceneggiatura. Il film lo è meno per colpa della Magnani, anche se era pensato per lei. Però capitò in un’epoca della vita della Magnani in cui le era venuta l’ossessione dell’invecchiamento mentre prima se n’era sempre fregata da dove la fotografavano o come si vestiva. […] Per farsi bionda ha voluto una parrucca bellissima invece doveva essere proprio come quelle che si ossigenano che dici oh Madonna mia che ha fatto, capito? Monicelli è un carattere forte ma con le donne non ha mai saputo molto combattere. Non ha saputo tener testa alla Magnani e questo ha rovinato il film che poi è carino lo stesso ma sarebbe stato irresistibile fatto come dicevamo noi, con la Magnani trucibalda.
Suso Cecchi d’Amico, in Scrivere il cinema, a cura di Orio Caldiron e Matilde Hochkofler,Edizioni Dedalo, Bari 1988
Cast and Credits
Sog.: dalle novelle Le risate di gioia e Ladri in chiesa (1954) di Alberto Moravia. Scen.: Suso Cecchi d’Amico, Age e Scarpelli, Mario Monicelli. F.: Leonida Barboni. M.: Adriana Novelli. Scgf.: Piero Gherardi. Mus.: Lelio Luttazzi. Int.: Anna Magnani (Gioia Fabricotti detta Tortorella), Totò (Umberto Pennazzuto detto Infortunio), Ben Gazzara (Lello), Fred Clark (l’americano ubriacone), Edy Vessel (Milena), Mac Ronay (Alfredo). Prod.: Silvio Clementelli per Titanus. DCP. D.: 106’. Bn.
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