Dom
26/06
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 14:30
Nick carter & Zigomar
Emilie Cauquy (La Cinémathèque française), Hiroshi Komatsu (Waseda University) e Mariann Lewinsky
Donald Sosin
JASSET: PRIMO MAESTRO DEL POLIZIESCO PULP
Victorin Jasset dovrebbe essere nominato santo patrono degli storici del cinema per il suo Étude sur la mise en scène en cinématographie, che uscì a puntate nell’ottobre e nel novembre del 1911 nel “Ciné-Journal” (nn. 165-170). Chiunque si interessi al cinema prima della Grande guerra dovrebbe conoscere questo testo straordinario in cui un addetto ai lavori estremamente informato descrive succintamente le caratteristiche della produzione Pathé, l’ascesa del film italiano in costume, l’esaurirsi della féerie nonché le particolari attrattive (e i principi di fondo) delle commedie Vitagraph e delle scene comiche Gaumont. Jasset dedica solo un breve paragrafo alla società Éclair, dove la produzione cinematografica ebbe veramente inizio dopo il suo arrivo, nel 1908, ma evidenzia i propri fondamentali contributi al cinema: “La nuova compagnia […] introdusse nel cinema le storie poliziesche e divenne famosa per Nick Carter; fu la prima a inaugurare i film a serie, ossia ad appassionare gli spettatori facendo apparire lo stesso attore in un film dopo l’altro, obbligando così il pubblico a chiedere l’episodio successivo”. Va specificato che i primi “film a serie” di Jasset erano one-reeler con storie complete, come i dime novel, non storie narrate in più episodi come i roman feuilleton.
Aver introdotto i thriller polizieschi, le prime grandi star e i film a serie non è cosa da poco. Ma allora perché Victorin Jasset è così poco conosciuto? Probabilmente perché fece film nel momento sbagliato, dato che quelli compresi tra il 1908 e il 1913 sono gli anni più sottovalutati della storia del cinema. E poi morì troppo presto, come Nino Oxilia. Peggio ancora, le sue opere migliori rientravano nel genere del film ‘pulp’ e delle storie d’appendice e non ambivano a trasformare il cinema in una forma d’arte elevata (scorciatoia per essere riconosciuti come grandi registi). La sua produzione non è omogenea, ma basta guardare film come Un Cri dans la nuit per scoprire un maestro del montaggio, della tensione elettrizzante e dell’ironia.
Mariann Lewinsky
ZIGOMAR, UN GENIO DEL MALE
Il feuilleton d’avventura di Léon Sazie Zigomar apparve sul quotidiano parigino “Le Matin” dal 7 dicembre 1909 al 22 maggio 1910 e fu poi ripubblicato in fascicoli dall’editore Ferenczi con le accattivanti copertine di Georges Vallée. Con la sua comparsa ogni mercoledì nelle edicole, Zigomar di Sazie divenne uno dei feuilleton più popolari dell’epoca, e il suo successo portò alla pubblicazione di serie simili, come Fantômas di Marcel Allain e Pierre Souvestre.
Sensibile al successo di Zigomar, Éclair decise di adattare sullo schermo il lungo feuilleton composto da ben ventitré fascicoli. Sin dall’inizio Zigomar fu pensato come una trilogia. Victorin Jasset, direttore artistico di Éclair, puntava ovviamente a un equivalente cinematografico del famoso feuilleton. Era un progetto audace. A proposito della difficoltà di adattare al cinema un romanzo d’appendice, Jasset scrisse che “i mezzi del feuilleton e della cinematografia teatrale sono assolutamente opposti. Il romanzo dice tutto, spiega tutto e non rifugge dalla lunghezza. Il cinema deve, senza ricorrere alle parole, farsi capire con il semplice spettacolo dei fatti e non insistere mai, poiché lo spettatore è messo davanti al film come un curioso davanti a un fatto di cronaca, all’angolo della strada” (“Ciné-Journal”, 5 agosto 1911). Pertanto la trama doveva essere quanto più possibile semplice e il piacere visivo era della massima importanza. L’evoluzione psicologica dei personaggi è scarsa e gli spettatori assistono come semplici passanti ad azioni incredibili e audaci. Così la storia creata da Léon Sazie fu ridotta a quasi nulla, se ci si perdona l’esagerazione. Nel primo Zigomar il bandito rapisce la giovane e affascinante Riri-la-Jolie e Paulin Broquet si batte con lui per salvarla. Trattandosi di un semplice pretesto per il piacere visivo, l’attenzione dello spettatore si concentra sull’azione e sulla magnifica messa in scena di ogni capitolo.
In Francia il primo film Zigomar uscì il 14 settembre 1911 a Parigi e circa un mese dopo in provincia. Sembra però che le copie per i mercati esteri fossero state spedite prima. “Ciné-Journal” riferisce che nel mese di agosto Zigomar fu proiettato alla stampa in Russia, dove fu apprezzato per le splendide coreografie delle scene di danza (“Ciné-Journal”, 19 agosto 1911). Ma fu nella storia del cinema giapponese che Zigomar lasciò un’impronta particolarmente profonda. Il primo Zigomar uscì nel novembre 1911 a Tokyo. Fu un grande successo. Dalla trilogia furono tratti molti romanzi, e due compagnie cinematografiche giapponesi girarono i loro propri Zigomar. Temendo le conseguenze sociali di questi film, la polizia giapponese mise al bando gli Zigomar nell’ottobre del 1912. Va notato che a quanto pare il decreto non fu efficace, perché i film continuarono a essere proiettati in tutto il Giappone senza menzionarne il titolo. Il terzo Zigomar – Zigomar, peau d’anguille – circolò quindi con il titolo giapponese Il trionfo del detective.
Il National Film Archive of Japan possiede tre diverse copie di Zigomar. Tra queste, quella appartenente alla collezione di Yukinobu Toba conserva la versione più completa del primo Zigomar, in particolare contiene scene importanti come quella della danza dei fuochi fatui al Moulin Rouge, molto apprezzata nel 1911. L’esibizione della ballerina Esmée riecheggia con i suoi effetti di luce le danze di Loïe Fuller. Scene oniriche come questa donano al film una qualità fantastica.
Hiroshi Komatsu
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
NICK CARTER, LE ROI DES DÉTECTIVES – ÉPISODE 1: LE GUÊT-APENS
NICK CARTER – LE MYSTÈRE DU LIT BLANC
Didascalie spagnole
ZIGOMAR, ROI DES VOLEURS
Didascalie inglesi con sottotitoli giapponesi
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