Lun

26/06

Cinema Lumière - Sala Scorsese > 16:15

EPILOG – DAS GEHEIMNIS DER ORPLID

Helmut Käutner
Introduce

Christoph Huber

Info sulla
Proiezione

Lunedì 26/06/2017
16:15

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

EPILOG – DAS GEHEIMNIS DER ORPLID

Scheda Film

Unter den Brücken fu uno degli ultimi cosiddetti Überläufer (film a vari studi di post-produzione o nel limbo della censura usciti solo dopo la fine della guerra) a essere proiettati in anteprima internazionale (1949) per poi uscire in patria (1950). A quel punto era già nata una nazione chiamata Repubblica Federale di Germania. Nell’anno in cui Unter den Brücken veniva distribuito nelle sale tedesche, Käutner girò un altro film ambientato principalmente su un’imbarcazione, uno yacht costruito per un capo nazista e noleggiato da alcuni strani personaggi della Germania del dopoguerra per condurre loschi affari compreso il traffico d’armi, lo spionaggio e il terrorismo: Epilog – Das Geheimnis der Orplid. È un caso, ma i due film sembrano fatti l’uno per l’altro. Unter den Brücken è un film sulla vita che continua a dispetto delle circostanze sociopolitiche, con la chiatta che si trasforma in un’utopia galleggiante, mentre Epilog – Das Geheimnis der Orplid è un saggio sulle fratture storiche mascherato da thriller politico, dove lo yacht è un huis clos da cui solo i peggiori, i più subdoli e i più puri riescono a fuggire. Formalmente il film è uno dei più folli di Käutner, e questo già dice tutto. La storia del naufragio dell’Orplid (riferimento all’isola che non c’è di Gesang Weylas di Eduard Mörike) è raccontata varie volte in diverse modalità: prima nei titoli di giornale. Poi da un giornalista invisibile che viene seguito nella sua indagine con un vero tour de force in soggettiva, e poi come ricostruzione basata su un articolo del suddetto giornalista letto da un editore (un saggio di cinema in tempo reale un po’ mancato). Epilog è di fatto un post scriptum: ci fa capire cosa accadde agli industriali collaborazionisti e ai loro lobbisti; ci dice che le forze d’occupazione riabilitarono i nazisti a proprio vantaggio; e allude al modo in cui i nuovi vecchi fascisti organizzavano le loro operazioni clandestine. Con Orplid Käutner apre un vaso di Pandora, presentandoci una galleria di personaggi che finiscono per morire della loro stessa malvagità.

Olaf Möller

Cast and Credits

Scen.: Robert A. Stemmle, Helmut Käutner. F.: Werner Krien. M.: Johanna Meisel. Scgf.: Emil Hasler. Mus.: Bernhard Eichhorn. Int.: Horst Caspar (Peter Zabel), O.E. Hasse (il direttore Mannheim), Hans Leibelt (il direttore editoriale Kurt E. Beckmann), Irene von Meyendorff (Conchita), Hilde Hildebrand (signora Eleanor Hoopman), Jeanette Schultze (Lore Bruckmann), Fritz Kortner (signor P.L. Hoopman), Peter van Eyck (Steward Stefan Lund). Prod.: Artur Brauner per Central Cinema Company Film. 35mm. D.: 75’. Bn.