THE ELECTRIC HOUSE

Buster Keaton, Eddie Cline

Scen.: Buster Keaton, Eddie Cline. F.: Elgin Lessley. Int.: Buster Keaton (giovane laureato in botanica scelto come ingegnere), Virginia Fox (giovane donna), Joe Roberts (preside di facoltà e padre della giovane). Prod.: Joseph M. Schenck per Buster Keaton Productions. DCP. Bn. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Buster Keaton è stato un grande architetto visionario. In ogni angolo delle abitazioni da lui concepite si annida un’immaginazione senza limiti e allo stesso tempo una visione lucida e implacabile dei paradossi della società americana. Se One Week era la parodia della produzione di massa di case prefabbricate – in gran voga dagli anni Dieci – ordinate da catalogo e spedite via posta, The Electric House è l’estensione della macchina-casa (come la definì Deleuze) messa in scena in The Scarecrow, una stanza tutta ingranaggi in cui ogni ambiente si risolve in un unico spazio e ogni pezzo si combina e si complica con un altro. Questa volta nel mirino del genio keatoniano c’è il progresso tecnologico, la casa tutta americana dotata di ogni comfort: un sistema idraulico all’avanguardia, elettricità in tutte le stanze, una cucina moderna superaccessoriata. Ma anche scale mobili, vivande trasportate da carrelli elettrici, uno svuota-piscina e altre amenità. Presto il sistema s’inceppa, lo spazio domestico apparentemente docile e funzionale si ribella, trasformando il sogno piccolo-borghese in un groviglio di meccanismi impazziti che sfuggono al controllo umano.

Cecilia Cenciarelli

 

Per il restauro di The Electric House sono stati ispezionati, digitalizzati e comparati otto elementi messi a disposizione da Cohen Film Collection. Per la ricostruzione sono stati considerati un controtipo negativo di quarta generazione (CO_COLU_DN_RR593) e un controtipo positivo di terza generazione (CO_COLU_DP_BND40).

Copia proveniente da

Restaurato nel 2021 da Cineteca di Bologna in collaborazione con Cohen Film Collection presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata