Invece di allestire i set negli studi, Clarence Brown portò tutto in esterni, non solo perché aveva visto Greed (e qui utilizza lo stesso cameraman di Stroheim), ma anche per l’esperienza che aveva maturato girando The Last of the Mohicans nel 1920. “Ci impossessammo di un tratto di ferrovia nella California del nord”, ricordava Brown, “e lavorammo tra gli alberi per sei settimane. Ci alzavamo alle cinque e filmavamo la locomotiva che saliva il pendio, mentre il sole stava sorgendo e il fumo si perdeva tra gli alberi… era semplicemente meraviglioso. Realizzammo quasi tutto sul posto, anche gli interni del casello, che avevo fatto costruire su una rotaia di scambio. Quando c’era troppa luce, applicavamo del vetro ambrato alle finestre per bilanciare l’esposizione. Avevamo l’intera ferrovia a nostra disposizione. C’era solo un treno al giorno che la percorreva e, una volta passato quello, i binari diventavano il nostro set”. Clarence Brown era uno dei migliori montatori del settore, e in passato aveva lavorato per Maurice Tourneur. Dello stile di Tourneur continuava a utilizzare le medesime tecniche complesse di imbibizione. Questa copia, prodotta con le imbibizioni e i viraggi originali per la Universal Show-at-Home Library alla fine degli anni ’20, dimostra tutta la sua efficacia. Robert Wyler, il secondo assistente alla regia, era il fratello di William Wyler. Negli anni ‘30 intraprese poi una breve carriera di regista in Inghilterra e in Francia. Frankie Darro, nella parte del bambino, aveva recitato in un solo film prima di questo. Figlio di trapezisti del circo, Brown lo utilizzò nuovamente in Kiki (1926) e in Flesh and the Devil (1926), anche se viene più spesso ricordato per la sua partecipazione a Public Enemy (1931) e Wild Boys of the Road (1933) di William Wellman.

Kevin Brownlow