LES CHIENS SAVANTS

Prod.: Pathé; 35mm. L.: 70 m. D.: 4’ a 16 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nell’ultimo decennio del XIX secolo, agli esordi del cinema, i modelli di cinepresa allora disponibili permettevano di sfruttare solo una lunghezza relativamente breve di pellicola. Anche se gran parte di questi vincoli tecnici nel 1903 erano già stati superati, molti dei film prodotti in quel periodo con lunghezze inferiori ai 100 metri (meno di cinque minuti) ci mostrano come il cinema fosse ancora pensato prevalentemente come una serie di brevi ma efficaci stoccate di piacere visivo. Che si trattasse di una gag, di un’esibizione acrobatica o di danza, di un’ostentazione di avvenenza fisica o persino del disgustoso brulicare dei parassiti del formaggio, il cinema del 1903 era ancora in gran parte un mezzo per mostrare attrazioni.
Molti film di quell’anno tematizzano questo piacere del guardare mostrando apertamente le profonde radici che il cinema affonda nella scopofilia. In questo senso, l’allargamento del primo piano che si nota in questi film non rappresenta il precursore del primo piano come lo intendiamo oggi, cioè la sottolineatura di un dettaglio narrativamente rilevante o di un momento significativo dell’interpretazione. Le inquadrature ravvicinate, nel 1903, ritraggono piuttosto un gattino malato, la caviglia di una donna o un vagabondo affamato che schiocca le labbra, unicamente per il puro piacere visivo dell’esibizione. Un sottogenere rilevante del cinema delle attrazioni presentato in questo programma è costituito dai film che ritraggono espressioni facciali, dove i primi piani mostrano espressioni del viso comiche o grottesche, ingrandite come mai prima del cinema. Inoltre, molti di questi film “di esibizione” enfatizzano la mediazione visiva di una lente d’ingrandimento, un buco di una serratura o persino una cinepresa Biograph.

Tom Gunning

Copia proveniente da