LE RETOUR
Realizzaz.:United States Information Services [P.: Norma Ratner, R.: Jerrold Krimsky, M.: Richard Banks]; Consulenza tecnica: HenriCartier-Bresson;Commento:Claude Roy;Mu.:Robert Lannoy; Dir. d’orchestra: Roger Désormière; Prod.: United States Information Services e Ministère Français des Prisonniers et Déportés 35mm. L.: 926 m D.: 34’. Bn.
Scheda Film
Il film espone uno dei problemi che gli Alleati si sono trovati di fronte dopo la vittoria sulla Germania nazista: il paese traboccava di persone che vi erano state portate con la forza, e che bisognava rimpatriare. Come al solito, i servizi d’informazione americani vanno per le spicce: prima di tutto bisogna girare un film capace di lanciare un messaggio chiaro e di appassionare gli spettatori. Per realizzare ciò non si fanno scrupoli. Mischiano documenti di attualità, di cui talvolta non esitano a sconvolgere il significato, con brani di attualità ricostruite e scene girate per necessità di causa. Il risultato è talvolta fastidioso, ma mai al punto di distruggere la credibilità del discorso. Questa volta si sono assicurati i servizi di tre vecchi prigionieri di guerra francesi: Claude Roy, autore di un commento assai rivelatore dello stato d’animo dell’epoca, il musicista Robert Lannoy e Henri Cartier- Bresson, la cui personalità domina su tutto. Ha realizzato solo la sequenza finale: l’arrivo dei prigionieri alla gare d’Orsay, ma il suo tocco si riconosce in molte altre scene, soprattutto in quelle che descrivono l’atmosfera che regnava in quel momento tra i soldati russi e americani.
Jean-Marie Buchet – Cinémathèque Royale de Belgique