LE CHEVALIER DE MAISON-ROUGE

Albert Capellani

Scen.: Albert Capellani; Scena storica in sei parti e 60 tableaux dal romanzo omonimo di Alexandre Dumas; F.: Louis Forestier; Int. P. Escoffier (Le Chevalier de Maison-Rouge), Marie-Louise Derval (Geneviève Dixmer) Dorival (Dixmer), Rollan (Maurice Lindey), Léa Piron (Marie-Antoinette) Mévisto (Rocher). Prod.: Pathé (No. 6548). 35mm. L.: 2242 m. D.: 109’ a 18 f/s. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Presentato all’inizio del 1914, Le Chevalier de Maison-Rouge figura tra gli adattamenti di grandi opere letterarie girati da Albert Capellani per la Pathé. Il settimanale inglese The Bioscope del 5 marzo 1914 ne parla in un articolo intitolato “A wonderful drama of the French Revolution”: “È invero un autentico capolavoro dell’arte cinematografica, degno di essere collocato accanto agli altri grandi trionfi della Pathé, Les Mystères de Paris, Les Misérables e Germinal… Ciascuna ambientazione, in teatro di posa o in esterni, è stata costruita o scelta con infinita cura per i dettagli, producendo un affresco assolutamente perfetto di Parigi al tempo della Rivoluzione. Per quanto siano magnifici la struttura, le scenografie e l’insieme, la caratteristica più straordinaria del film è la sua meravigliosa recitazione… Le Chevalier de Maison-Rouge è uno dei film meglio interpretati che si siano mai visti sullo schermo, e da questo punto di vista la sua importanza non è dovuta solo al lavoro degli attori principali ma perfino a quello dei figuranti. Si stenta a desiderare una combinazione migliore… ”

(Da Henri Bousquet, Catalogue Pathé des années 1896 à 1914, 1994-2004, pp. 743-744).

 

Nel 1987 la Cinémathèque Française ha salvato il negativo, unico elemento del film giunto fino a noi, e nel 2010 ha proceduto alla sua ricostruzione e restauro. Una lista di didascalie proveniente dalla censura svedese ha permesso di reintrodurre le didascalie e gli inserti, elaborati dal laboratorio Süpor. Inoltre le indicazioni contenute nel negativo hanno permesso di ridare al film i suoi colori originali (non meno di quindici tinte diverse). Per alcune tinte si è fatto riferimento alla copia di un film Pathé del 1914 conservata nelle collezioni della Cinémathèque Française; altre sono state ricreate basandosi sulla documentazione tecnica dell’epoca. Il controtipo è stato stampato dal laboratorio Ciné Dia e la copia colorata dal laboratorio L’Immagine Ritrovata.

Camille Blot-Wellens

Copia proveniente da

Nuova copia stampata nel 2010