IL RUSCELLO DI RIPASOTTILE

Roberto Rossellini

Sog.: Roberto Rossellini; Scen.: Elisabetta Riganti; F.: Rodolfo Lombardi; Mo.: Roberto Rossellini; Mu.: C. Filippini; Prod.: Excelsior-SACI; Pri. pro.: 10 maggio 1941. DCP. D.: 8’ (frammento). Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il ruscello di Ripasottile è stato girato (…) in esterni in un ruscelletto vicino a Palidoro, località (…) situata nel retroterra di Ladispoli e gli interni all’Istituto Ittiogenico di Roma. (…) Questo documentario era pieno di trucchi, di mille piccoli accorgimenti (…). La scena dei lucci che risalgono il ruscello era stata risolta all’Istituto Ittiogenico, nelle lunghe vasche che avevano loro per la coltura dei pesci, e mandando contro i lucci una corrente di acqua fortissima in modo che i pesci, trascinati dalla corrente, fossero sbattuti contro la parete di fondo. I lucci però, essendo per natura dei pesci che tendono a risalire e che si autoemozionano quando sentono un’acqua libera o che fluisce, reagivano cercando di vincere la corrente e nuotavano su questa specie di tapis roulant d’acqua. Un fondale arrotolato su due rulli che scorreva dietro le vasche e ripreso con la macchina ferma, in panoramica o in carrello, riusciva a dare l’idea che i lucci risalissero il torrente. Le scene della cornacchia erano state realizzate attaccando un ramoscello al paraluce della macchina da presa con inquadratura tagliata ai piedi della cornacchia; Rossellini stesso toglieva la macchina a Lombardi quando si trattava di fare questi movimenti, e si aveva l’impressione che la cornacchia volasse per andare da una parte all’altra con un effetto di ripresa in panoramica. (…) Dall’artigianato di Fantasia sottomarina passiamo direttamente a un documentario con grandi mezzi e girato nelle strutture del cinema che contavano. Con questi documentari Rossellini era già entrato nel cinema e, fatto strano in rapporto a quello che farà dopo, aveva iniziato la sua carriera con dei documentari difficilmente sfruttabili dalla retorica di allora e quindi al di fuori del giro ufficiale dove venivano affrontati i fatti, le cronache, le realizzazioni del regime fascista oppure valorizzato in maniera retorica il patrimonio artistico.

Stefano Roncoroni, Il “primo Rossellini”, in Roberto Rossellini, a cura di Gian Piero Brunetta e Edoardo Bruno, Ministero degli Esteri, Roma 1980

Copia proveniente da

Restaurato presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata nel 2010. Dai numerosi frammenti ritrovati da Domenico Murdaca presso il cinema Cilea di Palmi (Calabria), è stata ricostruita la continuità narrativa, sulla base delle sinossi d’epoca; la pellicola è stata scansionata alla risoluzione di 2K e le immagini e il suono, che
erano fortemente danneggiati, sono stati restaurati digitalmente.