I WAS A SPY
Sog.: dall’autobiografia I Was a Spy (1932) di Marthe Cnockhaert McKenna; Scen.: W.P. Lipscomb; Dial.: W.P. Lipscomb, J.H. Beith, Ian Hay; F.: Charles Van Enger; Scgf.: Alfred Junge; Co.: Gordon Conway; Mo.: Frederick Y. Smith; Su.: William Salter; Ass. regia: Herbert Mason; Int.: Madeleine Carroll (Marthe Cnockhaert), Conrad Veidt (comandante Oberaetz), Herbert Marshall (Stephan), Gerald du Maurier (il dottore), Edmund Gwenn (borgomastro), Donald Calthrop (Cnockhaert), Anthony Bushell (Otto), Eva Moore (Canteen Ma), Nigel Bruce (Scotty), May Agate (sig.ra Cnockhaert), George Merritt (Reichmann), Martita Hunt (zia Lucille); Prod.: Michael Balcon per Gaumont-British Picture Corporation, London; Pri. pro.: 26 luglio 1933 (Londra) .35mm. L.: 2498 m. D.: 89′. Bn
Scheda Film
Nel 1933 Victor Saville (1895-1979) diresse probabilmente i suoi migliori film inglesi: The Good Companions, Friday the Thirteenth e I Was a Spy. Essi dimostrano che Saville non era solo uno dei registi britannici più commerciali, ma anche uno dei più sofisticati. […] I film girati da Saville a Hollywood, come Green Dolphin Street (1947), If Winter Comes (1947) e Kim (1950), hanno tutti origine in I Was a Spy, un film importante per il suo alto valore di produzione, la ricostruzione realistica di un villaggio belga in teatro di posa e l’interpretazione pacata e controllata (mai troppo snervante) di Madeleine Carroll, Herbert Marshall e Conrad Veidt. È la recitazione l’aspetto straordinario di I Was a Spy. […] I Was a Spy è degno di nota anche per il suo rifiuto di schierarsi. Non condanna esplicitamente l’invasione tedesca del Belgio; le atrocità tedesche non vengono mostrate, e anzi l’orrore peggiore descritto nel film è il bombardamento dei tedeschi feriti da parte dell’aviazione alleata. Come commentò W.H. Mooring nel “Motion Picture Herald” (23 settembre 1933): “Nel film non c’è molta guerra; c’è piuttosto un riflesso della guerra, colto appena dietro la zona di battaglia. Solo una o due volte capita che la furia del conflitto cali sui nostri personaggi sotto forma di granate; per il resto, nel loro muoversi tra vittime di guerra mutilate, sfiduciate e quasi impazzite essi appaiono lacerati più nell’animo che nella carne”. Basato su una sceneggiatura tratta da una storia vera e approvata dall’interprete principale, Marthe Cnockhaert McKenna, I Was a Spy ebbe una buona accoglienza in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Molti critici concordarono con il giudizio del “Motion Picture Herald”: “il film più vivido, toccante ed emozionante mai prodotto da uno studio britannico”.
(Anthony Slide, Fifty Classic British Films 1932-1982. A Pictorial Record, Dover Publications, New York 1985)