BOREC I KLOUN

Konstantin Judin, Boris Barnet

Scen.: Nikolaj Pogodin; F.: Sergej Polujanov; Scgf.: Vasilij Šerbak, Boris Erdman; Mu.: Jurij Birjukov; Su.: Viktor Zorin; Int.: Stanislav Čekan (Ivan Poddubnyj), Aleksandr Michajlov (Anatolij Durov), Anatolij Solov’ev (Boucher), Boris Petker (Truzzi), Irina Arepina (Mimì), Georgij Vicin (Enrico), K. Ignatova (Esterina), G. Abrikosov (Fiš), L. Topčiev (Orlando); Prod.: Mosfil’m; Pri. Pro.: 09.12.1957. 35mm. D.: 94′. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

 

Gli anni ’50 sono riconosciuti come una fase faticosa per Barnet, costellata da dubbi, dal timore di rimanere ai margini dell’attività produttiva e da film destinati a una scarsa risonanza. Tuttavia, nel quadro generale di questo periodo un posto di rilievo va attribuito a Borec i kloun, iniziato da Konstantin Judin e, secondo la sua stessa volontà, completato da Barnet dopo la sua morte. La sceneggiatura V starom cirke [Nel vecchio circo], scritta già nel ’53, narrava dell’amicizia tra il celebre lottatore Ivan Poddubnyj e il clown Anatolij Durov, noto per le sue esibizioni di carattere satirico. Barnet tenne fede allo stile narrativo lineare del collega e amico, rispettando l’idea originaria di una trasposizione che restituisse l’atmosfera del circo tra fine ‘800 e inizio ‘900 insieme allo sviluppo interiore dei protagonisti osservati dietro le quinte. A conferma della sensibilità umana e della stima reciproca che legava i due autori il film mantiene la sua coerenza in un perfetto equilibrio tra commedia e malinconico lirismo, mentre il conflitto tra atleti di diverse nazionalità si libera della retorica staliniana grazie al nuovo corso politico, riacquistando la sua anima sportiva. Lo stile raffinato di Borec i kloun incantò Godard, il quale oltre a definirlo una «piacevolissima opera buffa», colse al suo interno forti connessioni con il cinema classico hollywoodiano.

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