Il Cinema Ritrovato: selezione Scorsese
Martin Scorsese manda il suo saluto da Oltreoceano al festival della Cineteca di Bologna che celebra i 30 anni di The Film Foundation. Al Cinema Ritrovato, dal 25 al 31 agosto a Bologna, una sezione dedicata alla fondazione creata da Scorsese per il restauro dei capolavori della storia del cinema, da Gli spostati ad Accattone. Scoprite la selezione di film imperdibili fatta dal regista, con alcuni dei suoi commenti alle opere.
The Misfits di John Huston: The Misfits è uno dei film più hustoniani che Huston abbia mai diretto. […] È una trenodia sulla fine dei cavalli nell’America che cambia (Huston: “Viviamo in una società dove i cani mangiano i cavalli”). Ed è ancora una volta la storia di una piccola comunità di sbandati, tre uomini e una donna. Tipici eroi hustoniani, sono personaggi dominati da un mito, la libertà, il cui primo corollario è l’in stancabile volontà di indipendenza dalla società, dalle sue leggi, costrizioni, tabù. Una frase ritorna ne film cosi spesso da diventarne un motivo conduttore ossessivo: “Meglio che stare sotto padrone!”.
Morando Morandini
I cento cavalieri di Vittorio Cottafavi: “Nei Cento cavalieri ho tentato di applicare i canoni della ‘nuova epica’ al mezzo cinematografico. Ecco perché il film inizia e finisce con un monologo del pittore rivolto allo spettatore. Ecco perché la tragedia e la farsa si alternano quasi ad avere l’una il colore dell’altra. Ecco perché gli attori non si identificano nei personaggi ma ce li rappresentano come staccati da loro. E i dialoghi sono fuori del loro tempo storico, e tendono sempre ad una ambivalenza nel significato, in modo da non consentire allo spettatore una fuga, una evasione nella favola, ma da costringerlo a restare fuori del racconto, a tentare di chiarificare il significato dei fatti e delle idee e, infine, a fare una scelta”.
Vittorio Cottafavi
Accattone di Pier Paolo Pasolini: “Un capolavoro indiscusso un film che ha avuto un impatto indelebile su di me e molti altri”.
Martin Scorsese
The Chess Game of The Wind di Mohammad Reza Aslani: “Situato al punto di confluenza tra l’estetica viscontiana e quella bressoniana, è un film unico nel quale la pittura influenza ogni inquadratura e l’attenta sceneggiatura gioca con molteplici colpi di scena. È solo nel 2015 che Aslani ha scoperto per puro caso i positivi del film da un rigattiere specializzato in accessori e costumi di film d’epoca. Ha così acquistato le bobine e le ha immediatamente spedite in Francia per permetterne il restauro, e noi possiamo oggi riscoprire appieno l’originalità e la modernità di questo film affascinante rimasto nell’ombra per quasi 45 anni”.
Gita Aslani Shahrestani
The Cloud Capped Star di Ritwik Ghatak: “Aggiungete le linee oblique, gli alberi, le rive del fiume, il treno, che sembrano perdere l’equilibrio a causa della tensione tra il vuoto e il pieno. Aggiungete il canto, le sue rincorse, i suoi terreni scoscesi, le sue cadute, le sue risalite improvvise, il rumore del treno che lo attraversa sdoppiandone e affrettandone il ritmo. Aggiungete i movimenti spasmodici di Shankar. La lenta variazione degli spostamenti di Nita. Otterrete un’immagine nella quale, con tre inquadrature semplicissime, Ghatak conferisce al suo film una modulazione fatta di scontri e conflitti, qui ancora contenuti, e un disequilibrio formale in ogni istante, come un’eco al disequilibrio storico e personale che costituisce lo sfondo melodrammatico a tutti i suoi film: la divisione del Bengala.”
Raymond Bellour
The Pickpocket di Jia Zhang-ke: “Un film molto speciale per me; Quando lo vidi, nel 1999, pensai che fosse un capolavoro. Siamo stati fortunati a riuscire a restaurarlo con il suo autore”.
Martin Scorsese
Force of Evil di Abraham Polonsky: “Per celebrare i 30 anni di The Film Foundation, potrete vedere il capolavoro di Abraham Polonsky proiettato in pellicola 35mm. È un film girato come un film noir, ma c’è molto di più dentro. I fratelli, il sistema, le idee politiche, c’è tutto all’interno di questo magnifico noir che si chiama Force of Evil, che è stato poi uno dei primissimi restauri della fondazione, realizzato in collaborazione con UCLA Film & Television Archive”.
Martin Scorsese