Salvare i film dalla guerra in Ucraina: al Cinema Ritrovato i film ucraini di Sergej Paradžanov salvati grazie a una cooperazione internazionale
Il festival bolognese celebra il centenario di Sergej Paradžanov mostrando i suoi primi film, salvati dalla Cineteca ucraina. In prima assoluta anche il restauro, voluto da Martin Scorsese, del primo capolavoro riconosciuto di Sergej Paradžanov, Le ombre degli avi dimenticati.
“Oggi l’Ucraina non può più permettersi di perdere il proprio patrimonio”. Il dramma della guerra sconvolge ogni angolo della vita in Ucraina. Anche quello della sua Cineteca, il Dovzhenko National Centre, che ha più volte lanciato, in questi mesi, l’allarme relativo alle opere che custodisce e ha rinnovato il suo appello questa mattina, attraverso le parole della sua direttrice Olena Honcharuk, intervenuta questa mattina a Bologna al festival Il Cinema Ritrovato.
Tra le opere conservate dalla Cineteca ucraina, quelle di un maestro come Sergej Paradžanov – di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita –, armeno nato in Georgia, tuttavia cresciuto cinematograficamente proprio in Ucraina.
Quei suoi primi film, realizzati nel decennio tra il 1954 e il 1964, sono stati salvati grazie a una cooperazione internazionale – sotto l’egida della FIAF (Fédération internationale des archives du film) – capace di far arrivare a Kiev professionisti e tecnologie per salvaguardare, attraverso la digitalizzazione, i lavori di Paradžanov, che arrivano ora al festival Il Cinema Ritrovato.
“Questi film non offrono solo l’opportunità di tracciare l’evoluzione creativa di Paradžanov come regista – ha detto Olena Honcharuk –, ma riflettono anche la variegata produzione del più grande studio ucraino nell’immediato dopo-Stalin. È qui che, nell’arco di dieci anni, i dettami artistici avrebbero lasciato il posto alla nascita di una scuola informale di cineasti, tra cui figuravano anche dei collaboratori di Paradžanov come Jurij Illienko e Leonid Osyka. Questi si rifacevano apertamente al cinema ucraino degli anni Venti, esprimendo al contempo una sensibilità apertamente poetica, persino uno spirito nazionale, che influenzò i cinema delle repubbliche sovietiche non russe e non solo. Un omaggio, questo del Cinema Ritrovato, ancora più significativo durante la guerra con la Russia, quando le perdite umane, territoriali e culturali si susseguono senza sosta. Oggi l’Ucraina non può più permettersi di perdere il proprio patrimonio. Questo programma va oltre il suo scopo immediato e mira a preservare l’arte di Paradžanov e le sue radici nazionali e culturali. È grazie a lui che il cinema ucraino ha riconquistato il riconoscimento internazionale dopo quasi trent’anni”.
A Bologna quindi vedremo, oltre a questi primi film realizzati dal 1954 al 1964, il restauro, in prima assoluta, del suo primo capolavoro riconosciuto, Le ombre degli avi dimenticati, realizzato anch’esso in Ucraina, nel 1966 (restauro promosso da The Film Foundation’s World Cinema Project di Martin Scorsese e dalla Cineteca di Bologna, in collaborazione con Oleksandr Dovzhenko National Centre).
A questi lavori, si aggiungono i frammenti rimasti degli Affreschi di Kiev (1966) e due documentari, Parajanov, the Last Spring di Mikhail Vartanov (1992) e Sergueï Paradjanov, le rebelle di Patrick Cazals (2003).