TEINOSUKE KINUGASA: DALL’OMBRA ALLA LUCE

A cura di Alexander Jacoby e Johan Nordstrom. Co-organizzatore: National Film Archive of Japan

L’illustre regista giapponese Teinosuke Kinugasa (1896-1982) si trova in un rapporto paradossale con la cinefilia internazionale. Se Jujiro – Incroci (1928) e La porta dell’inferno (1953) fecero una precoce apparizione in Europa e Una pagina di follia (1926) è considerato un classico dell’avanguardia, l’opera di Kinugasa nel suo complesso è ancora poco conosciuta all’estero. Questa retrospettiva presenterà una selezione ricca e diversificata di opere, spaziando da pregevoli adattamenti letterari a film sulle arti sceniche fino a inconsuete pellicole in costume che sacrificano in larga misura l’azione violenta a favore di una sofisticata analisi storica e di un intenso dramma personale. Attingendo a recenti restauri e a copie d’epoca, il programma metterà in luce le notevoli qualità di Kinugasa quale regista di attori e la varietà stilistica della sua arte, che passa agilmente dall’espressionismo monocromatico a un impiego pittorico del colore. È giunto il momento che questa significativa produzione emerga dall’ombra. 

Kurutta ippēji (Page of Madness, Una pagina di follia, 1926) • Oni azami (Il cardo del demonio, 1927) • Jūjirō (Crossways, Incroci, 1928) • Yukinojō henge: daiipen dainihen (An Actor’s Revenge, La vendetta di un attore, 1935) • Kawanakajima kassen (Battle of Kawanakajima, La battaglia di Kawanakajima, 1941) • Joyū (Actress, L’attrice, 1947) • Daibutsu kaigen (Dedication of the Great Buddha, La consacrazione del grande Budda, 1952) • Shirasagi (The White Heron, L’airone bianco, 1958) • Yōso (Bronze Magician, Il bronzo demoniaco, 1963)