Il Progetto Napoli/Italia e il cinema dell’emigrazione 2010

Napoli è una sineddoche, è il luogo geografico e mentale che riassume meglio di ogni altro un territorio, il Meridione, l’Italia intera. Gli anni della nascita del cinema sono gli stessi della grande emigrazione italiana, e Napoli, per uno di quei cortocircuiti di cui il cinema è capace, con il suo immaginario e il suo deposito secolare di miti e riti, si fa veicolo dell’identità italiana in tutto il mondo.

Napoli è una sineddoche anche nel senso che il cinema muto napoletano è in potentia un’altra storia del cinema italiano. Nonostante le migliori premesse – un humus fertile per la pratica dello spettacolo e della rappresentazione, una covata di talenti artistici e imprenditoriali, un patrimonio letterario e musicale formidabile, un mercato internazionale – alle manifatture napoletane mancherà presto il retroterra industriale necessario per svilupparsi con sicura progettualità, e le vicende della città saranno condannate a una condizione di marginalità periferica poi perpetuata dalla storiografia.

Infine, è la Napoli di Vittorio Martinelli, che con un fiuto e una determinazione inarrivabili si era messo sulle tracce dei tanti fili che compongono la storia cinematografica partenopea.

Queste le fondamenta alla base del progetto Napoli/Italia, che nasce dalla presenza presso la Cineteca di Bologna di fondi filmici e documenti inediti legati alla città partenopea e al territorio campano: il fondo Vittorio Martinelli, il fondo Fausto Correra, il fondo Leda Gys, depositato da un altro grande napoletano, Goffredo Lombardo.

Questi materiali costituiscono un patrimonio visivo, sicuramente unico, da cui attingere per ragionare sulla forza dell’immaginario napoletano e sull’importanza della città partenopea nella costruzione dell’identità italiana.

I tre programmi presentati sono il frutto di alcune delle riflessioni più urgenti scaturite dal lavoro sui materiali documentali delle collezioni napoletane. Il percorso parte dalla presentazione di una selezione di titoli restaurati del fondo Correra, recentemente ritrovati, e continua lungo due direttive fondamentali di ricerca: la tradizione del vedutismo e gli echi del Grand Tour da una parte, il solco tracciato dalle rotte della migrazione dall’altra.

Sezione a cura di Elena Correra e Luigi Virgolin