CENTO ANNI FA: FILM EUROPEI DEL 1910

Con i suoi dodici programmi dell’edizione 2009, la sezione “Cento anni fa” aveva raggiunto la sua massima estensione. Nel cinema, il 1909 è risultato essere un anno cardine: alcuni generi e trame strutturali tramontano oppure diventano marginali, mentre si profila qualcosa di nuovo. I netti segnali di cambiamento hanno modificato le modalità di programmazione della rassegna del 2010. Il numero dei programmi è stato ridotto a uno per giornata festivaliera, la durata è stata leggermente prolungata, questo perché si possa ora e nel futuro – così come da prassi storica – abbinare film più lunghi a un programma di film brevi; inoltre, il focus è stato ristretto alla produzione europea (ciò nonostante, per la prima volta la quantità dei film sopravissuti era talmente vasta che non si sono potuti vedere tutti e c’è stata una selezione iniziale ancor prima del visionamento).

Un programma speciale su I colori del 1910 è inserito nella sezione Colori al Cinema Arlecchino mentre una parte di film del 1910 con protagoniste atletiche e avventurose viene mostrata nell’ambito della sezione Senza paura e senza paragone. Donne avventurose del muto.

1910: star e nomi

Nella topografia del cinema del 1910 spiccano determinati aspetti: dopo la pionieristica produzione di Cretinetti per l’Itala nel 1909, debuttano numerose serie comiche; il 1910 è l’anno in cui inaugura a Nizza la Comica Studio della Pathé sotto la direzione di Romeo Bosetti. Con le serie di Léontine, Bébé, Rigadin, Robinet, Max e molte altre ancora, nel 1910 si gettano le basi per rafforzare sempre più il legame con il pubblico: nasce lo star system.

Tra i nuovi beniamini del cinema e del pubblico figurano alcune tra le più acclamate star parigine del Vaudeville come Mistinguett e Charles Prince (alias Rigadin).

Tradizionalmente, nella storia del cinema, il 1910 veniva considerato come un anno spartiacque che segna la fine del periodo dei cortometraggi e da dove prende l’avvio quello dei lungometraggi. Ma non si può più continuare a sostenere la tesi di questo confine visto che prima del 1910 sono stati realizzati molti lungometraggi e visto che nel 1910 ne sono stati prodotti troppo pochi. Un altro passaggio, invece, mi sembra di indubbio significato: il 1910 come fine dell’anonimato, il 1910 come il primo anno dei nomi. Nomi di attrici e attori e nomi di registi. Non tutti però esordiscono nel 1910, molti di loro sono già attivi da un po’ di tempo nella produzione cinematografica, ma quello che prende piede e che da qui non terminerà più, è la fiumana ininterrotta di nomi che accompagnano i film. Alcuni nomi del 1910: Falena, Feuillade, Novelli, Bertini, Perret, Jasset, Denola, Monca, Capellani, Napierkowska, Mirval, Sylvestre, Numès, Fabre, Guillaume, Lepanto, Robinne, Delvair, Maggi, Fromet e così via senza sosta.

1910: Paesaggi, Travelogues e Racconto di tre città

È da molto tempo che concepisco questa sezione come una sorta di agenzia viaggi che organizza gite nel passato. Per il 1910 il viaggio non è rimasto una semplice metafora ma rappresenta invece un aspetto dominante dal punto di vista contenutistico e tematico. Nei film del 1910 il paesaggio appare come trasformato, diverso e nuovo, non più come sfondo o veduta, bensì dà l’impressione di essere attraversato drammaturgicamente; per la prima volta paesaggio e trama risultano perfettamente amalgamati sia nei film d’avventura che nei drammi.

Come se non bastasse, quattro programmi della sezione formano un lungo viaggio che parte da Parigi (“Gaumont 1910” a cura di Dominique Païni), percorre Vienna (a cura di Nikolaus Wostry) e Praga (a cura di Blažena Urgošíková) verso l’Italia (a cura di Giovanni Lasi e Luigi Virgolin) e da lì arriva fino a una spedizione regale che porta all’Himalaya (a cura di Giovanni Lasi). Ringrazio qui tutti i collaboratori per l’impegno, le loro conoscenze, le idee e i film che ci hanno portato.

(Mariann Lewinsky)

Sezione a cura di Mariann Lewinsky