ALICE GUY: OMAGGIO A UNA PIONIERA DEL CINEMA

Figura autenticamente transnazionale, la pioniera Alice Guy fu all’avanguardia nei cambiamenti tecnologici, industriali e culturali che nel XX secolo definirono il cinema come una nuova forma di intrattenimento di massa. La sua lunga e straordinaria carriera va dal cinema delle attrazioni, dei film da un rullo, dei nickelodeon ai lungometraggi e allo sviluppo del cinema narrativo nella seconda metà degli anni Dieci. Alice Guy non fu solo la prima donna regista ma si occupò anche della scrittura, della produzione, della supervisione e della distribuzione. A oggi è l’unica donna ad aver fondato e gestito una casa di produzione cinematografica, la Solax, con sede prima a Flushing, N.Y., e poi a Fort Lee, New Jersey (dal 1910 al 1914).

Nel 1894, quando Léon Gaumont assunse la giovane Alice Guy come sua segretaria in una ditta di apparecchi fotografici, probabilmente nessuno dei due avrebbe mai immaginato che Alice sarebbe stata al suo fianco quando Léon decise di acquistare quella società e di fondare una propria attività. Alice Guy fu indispensabile al successo della Gaumont, dove non si limitò a lavorare come segretaria personale di Léon ma si occupò della gestione amministrativa, di scrivere le sceneggiature, di supervisionare e di dirigere gli attori nelle prime prove di scene parlate con il chronophone, un dispositivo di sincronizzazione che permetteva di collegare una macchina da presa a un fonografo (1902-1906).

Per undici anni contribuì come direttrice di produzione a creare uno “stile” Gaumont istruendo vari colleghi maschi, tra i quali il celebre regista Louis Feuillade. Un’impresa straordinaria per una donna della sua epoca! Forse il coronamento dell’attività francese di Alice Guy fu dirigere una rappresentazione della Passione di Cristo, La Vie du Christ (Gaumont, 1906), film di precoce lunghezza e di cospicuo investimento che sfruttò una nuova direzione dell’industria nella quale il cinema finì per trovare la propria vocazione di forma d’arte caratterizzata da un concreto valore di mercato, con potenzialità commerciali e didattiche.

A rendere ancor più emozionante la vita di Alice Guy contribuì, nel 1907, il suo trasferimento negli Stati Uniti, nuovo capitolo di una storia già avventurosa. Dal 1910 al 1914 la giovane sposa gestì la società di produzione Solax, della quale era comproprietaria insieme al marito Herbert Blaché. Formatasi professionalmente in Francia, Alice Guy si trovò a gestire la Solax durante il periodo di transizione del cinema che vide le attrazioni, le esibizioni e gli spettacoli del café-chantant europeo, dei nickelodeon americani e dei varietà integrarsi progressivamente con modalità narrative, mentre il cinema attingeva a varie forme artistiche dell’Ottocento come i romanzi, le opere teatrali, la pittura e la pantomima. Seguendo il modello francese, Alice Guy impiegò una compagnia stabile di attori, artigiani e tecnici e insegnò a una squadra diversificata di metteurs en scène a dirigere film di vario genere, spaziando dal western alla commedia, dal dramma al melodramma, fino ai gialli e ai polizieschi. Il particolarissimo tocco di Alice Guy era la sua singolare abilità nel combinare le situazioni comiche e nel presentare punti di vista spesso controversi e conservatori sulla sessualità e i ruoli di genere ma esprimendoli per mezzo del travestimento e del rovesciamento dei ruoli.

Nell’agosto del 1913, con la fondazione della Blaché Features, una società formata da Herbert Blaché e Alice Guy Blaché nel ruolo di “vice presidente”, la Solax fu gradualmente assorbita dalla nuova ditta e un anno dopo cessò la produzione. Se la liquidazione della Solax fu probabilmente dovuta a problemi di distribuzione derivanti dal trust della Motion Picture Patent Company che monopolizzava il mercato statunitense attraverso l’integrazione verticale e orizzontale, simili difficoltà continuarono ad affliggere i Blaché malgrado il tentativo di Herbert di fondare una propria casa di distribuzione. L’aumento dei costi e degli investimenti imposto dai lungometraggi aveva cambiato significativamente le regole della produzione cinematografica internazionale. Per assicurarsi la sopravvivenza economica, i Blaché si ritrovarono costretti a lavorare sotto contratto. Dal 1914 al 1919 Alice Guy diresse diversi film per altre compagnie, tra i quali si segnala in particolare The Lure (1914), un film perduto basato sull’omonima opera teatrale e incentrato sulla tematica controversa e intrigante della tratta delle bianche. Il passaggio alla regia sotto contratto offrì ad Alice Guy la possibilità di rimanere legata all’industria cinematografica che aveva contribuito a creare, ma la privò della libertà d’espressione e del controllo di cui aveva goduto dirigendo uno studio. La fine del matrimonio con Herbert e della loro lunga collaborazione professionale parve sancire ulteriormente il fatale distacco di Alice Guy dal cinema. Tarnished Reputations of a Soul Adrift (Perret Pictures, 1920), scritto dal connazionale Léonce Perret, fu il suo ultimo film.

(Kim Tomadjoglou)

Sezione a cura di Kim Tomadjoglou