Mar

27/06

Piazza Maggiore > 21:45

MONTEREY POP

D.A. Pennebaker
Introduce

il regista D.A. Pennebaker

Precede una selezione di vedute dei fratelli Lumière del 189 presentata da Thierry Frémaux (Institut Lumière, Lione)

Serata sostenuta da SIAE
(In caso di pioggia, la proiezione si sposterà al Cinema Arlecchino e sostituirà la proiezione serale)

Info sulla
Proiezione

Martedì 27/06/2017
21:45

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

MONTEREY POP

Scheda Film

Questo fu probabilmente il primo film a documentare sistematicamente e favorevolmente un evento rock mostrando di comprendere la musica e il suo significato culturale e segnando così verosimilmente la nascita del rockumentary. Con le esibizioni di gruppi quali The Mamas and the Papas, Canned Heat, Jefferson Airplane, Big Brother and Holding Company, The Animals e The Who, Monterey fu una tre giorni di musica (16-18 giugno 1967) nella cosiddetta Summer of love. Le imitazioni non mancarono (Woodstock, Altamont): proprio grazie al film di Pennebaker gli organizzatori capirono che il connubio tra rock e cinema poteva essere artisticamente e commercialmente felice.

Il film fu girato dallo stesso Pennebaker, che rimase sul palco per tutto il festival, da due operatori (Nicholas Proferes e Jim Desmond) posizionati ai lati del palcoscenico e altri due (Richard Leacock e Roger Murphy) sui tetti prospicienti mentre Barry Feinstein filmava il pubblico e Albert Maysles riprendeva il tutto dalla zona centrale dell’arena. Non sorprende che il risultato ricordi da vicino un celebre film concerto girato un decennio prima, Jazz on A Summer’s Day (proiettato a Il Cinema Ritrovato 2015), cui lo accomuna l’attenzione equamente ripartita tra musicisti e pubblico ma anche la celebrazione della moda e dello stile di una generazione.

Benché Hendrix che incendia la chitarra e un’elettrizzante Joplin in abiti classici, non hippy, siano spesso considerati i momenti chiave del festival e del film, oggi probabilmente a risaltare è l’intensa performance di Shankar e Alla Rakha: un sequenza di diciassette minuti, nella prima metà della quale la macchina da presa indugia esclusivamente sui volti degli spettatori, che in uno stato di alterazione chimica ed emotiva appaiono ipnotizzati dalla magia dei maestri indiani.

Originariamente girato in 16mm, negli anni Settanta il film era già la testimonianza di un’epoca passata, dato che alcuni dei suoi protagonisti – Joplin, Hendrix, Brian Jones e Otis Redding – erano morti, tutti intorno all’età di ventisette anni. Ciò portò Pennebaker a utilizzare il girato originale per realizzare film sulle ‘performance complete’ di Hendrix e Redding.

Ehsan Khoshbakht

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

Cast and Credits

F.: James Desmond, Barry Feinstein, Richard Leacock, Albert Maysles, Roger Murphy, D.A. Pennebaker, Nicholas Proferes. M.: Nina Schulman. Int.: Scott McKenzie, The Mamas & the Papas, Canned Heat, Simon & Garfunkel, Janis Joplin, Jimi Hendrix, The Who, Otis Redding, Ravi Shankar, The Animals. Prod.: Lou Adler, John Phillips. DCP 4K. D.: 79’. Col.