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L’INSOUMIS
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L’INSOUMIS
Scheda Film
Se nel suo primo film, Le Combat dans l’île (Gli amanti dell’isola, 1962), i riferimenti alla guerra d’Algeria rimanevano celati nella filigrana della storia, con il successivo, L’Insoumis, Alain Cavalier ha avuto l’audacia di misurarsi direttamente con questo soggetto tabù per il cinema francese dell’epoca, tre anni dopo Godard e il suo Petit soldat (1960, proibito in Francia fino al 1963).
Cavalier si ispirò alla vicenda dell’avvocato Mireille Szatan-Glaymann, aderente al Partito Comunista, che, in disaccordo col partito, aveva difeso alcuni algerini militanti del FLN e per questo era stata rapita e presa in ostaggio dall’OAS. Ma uno dei suoi carcerieri la liberò. Il regista e lo scrittore Jean Cau resero quest’ultimo il protagonista del film e gli diedero l’identità immaginaria di Thomas Vlassenroot, un giovane lussemburghese che ha combattuto nelle file della legione straniera in Cabilia ma decide di disertare e si rifugia ad Algeri. È un personaggio contraddittorio, un antieroe individualista e disilluso che si fa coinvolgere nel rapimento dell’avvocatessa Dominique Servet (Lea Massari), ordito dall’OAS. Poi, impietosito e sedotto dalla donna, fugge con lei, rinnegando la sua identità di “professionista dell’omicidio legalizzato”. In contrasto con la figura femminile, che è un’intellettuale con convinzioni profonde, Thomas è un istintivo, un uomo d’azione che ha perduto ogni riferimento e viene calato in tonalità funebri e dinamiche autodistruttive che ricordano alcuni noir statunitensi. Cavalier si circondò di un cast tecnico di prim’ordine: Claude Renoir alla fotografia, Bernard Evein alla scenografia, Georges Delerue alla musica, Antoine Bonfanti al suono, tutti collaboratori della nouvelle vague. Trovò l’adesione di Alain Delon, che ravvisò in Thomas qualche connotato autobiografico (aveva combattuto in Indocina a diciott’anni) e diede una delle sue interpretazioni più intense. Con L’Insoumis Delon esordì anche come produttore, stringendo un accordo con la MGM. Ma il film fu un insuccesso al momento dell’uscita (settembre 1964) e poco dopo Szatan-Glaymann lo denunciò: “Per attentato alla vita privata, questa avvocatessa ha fatto ritirare il film dagli schermi dopo quindici giorni. C’è stato un processo, una lista di tagli ordinati minuziosamente dal tribunale. Il film è stato ridistribuito in una sala con venticinque minuti in meno. Nessuno ha voluto vederlo. Avevo l’impressione che mi fosse stato strappato un orecchio e cavati gli occhi” (Cavalier). Dopo cinquantatré anni, L’Insoumis viene finalmente presentato nella versione voluta dal suo autore.
Roberto Chiesi
Cast and Credits
Scen.: Alain Cavalier, Jean Cau. F.: Claude Renoir. M.: Pierre Gillette. Scgf.: Bernard Evein. Mus.: Georges Delerue. Int.: Alain Delon (Thomas Vlassenroot), Lea Massari (Dominique Servet), Georges Géret (il tenente), Maurice Garrel (Pierre Servet), Robert Castel (Amerio), Viviane Attia (Maria), Paul Pavel (Félicien). Prod.: Jacques Bar, Alain Delon per Cité Films, Compagnie Internationale de Productions Cinématographiques, Delbeau, Produzioni Cinematografiche Mediterranee. DCP. D.: 103’. Bn.
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