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01/07
Cinema Arlecchino > 15:30
L’HÉRITAGE DE LA CHOUETTE / LIGHTS OUT IN EUROPE
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
L’HÉRITAGE DE LA CHOUETTE
Scheda Film
Il progetto si basava su un concetto molto chiaro: esplorare l’eredità della Grecia antica nelle nostre società. Proponendosi di abbracciare la totalità, da questo punto di vista era un progetto rosselliniano che si occupava allo stesso tempo di scienze, arti, politica, antropologia, storia. […]
Negli anni Sessanta e Settanta Marker era stato molto attivo sul versante della controinformazione, dei contro-reportage… A un certo punto si mise a fare televisione e la fece sul serio, proponendo episodi di 26 minuti, ciascuno costruito attorno a una di queste dodici parole, poi esagerò come i buoni pasticcieri e gli episodi diventarono tredici. […]
L’umorismo si coniuga al talento nell’uso delle parole, in particolare nelle introduzioni e nelle transizioni, cosa che solitamente la televisione non sa fare. All’interno di ogni episodio Marker fa un uso molto libero, inventivo e metaforico dei riferimenti cinematografici e dei materiali d’archivio visivi e sonori. E poi c’è un inatteso senso della narrazione seriale. È brillantissimo.
Il materiale fu organizzato in sede di montaggio. Ma la scelta formale principale, e a pensarci la più sorprendente, riguarda le conversazioni a quattr’occhi. […] A questi colloqui realizzati in giro per il mondo dedicò due anni, il 1987 e il 1988.
Thierry Garrel
Chris Marker voleva fare questo film. La Fondazione Onassis glielo finanziò. Chris riunì davanti alla sua macchina da presa filosofi, scrittori, logici, uomini politici e artisti per discutere in tredici episodi di immaginario, musica, interiorità, matematica, senso della storia, misoginia, insidie del desiderio, verità della menzogna, nostalgia e preconcetti per concludere con gli ateniesi e la civetta, simbolo del sapere e di Atene.
Dire che il film è appassionante è un’ovvietà. Dire che il film ha conosciuto peripezie che l’hanno allontanato dal pubblico è una triste realtà. Quanto alle ragioni di questa assenza, esse non corrispondono – tutt’altro – ai temi principali del film, che sono la saggezza e la libertà.
La Fondazione Onassis, nella sua ritrovata saggezza, ha accettato di affidare il film di Chris Marker L’Héritage de la chouette alla Cinémathèque française. La Cinémathèque française lo affida a sua volta agli spettatori secondo il principio che è la sua ragion d’essere: mostrare. Ed esprimere così la sua entusiastica ammirazione per Chris Marker, l’uomo e la sua opera.
Costa-Gavras
Cast and Credits
Sog.: da un’idea di Jean-Claude Carrière. Scen.: Chris Marker. Int.: André Dussollier (voce narrante). DCP. Col.
Episodio 1: Symposium ou les idées reçues
Interviste a: Jean-Pierre Vernant, François Lissarrague, Viatcheslav Ivanov, Marios Ploritis, Mark Griffith, John Winkler, David Halperin, Nancy Laughlin, Michael Nagler, Michel Jobert, Lee Kaminski, Iannis Xenakis, Manuela Smith, Cornelius Castoriadis, George Steiner. D.:26’
Episodio 2: Olympisme ou la Grèce imaginaire D.:26’
Episodio 3: Démocratie ou la cité des songes
Interviste a: Elia Kazan, Mihalis Sakellariou, Cornelius Castoriadis, Oswyn Murray, Angélique Ionatos, Michel Jobert, John Winkler, Evi Touloupa. D.:26’
LIGHTS OUT IN EUROPE
Scheda Film
Uscito nell’aprile del 1940, Lights Out in Europe offre, per citare B.R. Crisler del “New York Times”, “la prima panoramica della crisi mondiale in tutte le sue infinite ramificazioni politiche, economiche, razziali, propagandistiche e brutalmente militari che sia mai stata portata sullo schermo”. Opera di Herbert Kline, membro del collettivo newyorkese di sinistra Film and Photo League, e del fotografo e montatore ceco Alexandr Hackenschmied (in seguito noto come Hammid), questo angosciante documentario offre un’immagine dell’Europa sull’orlo della guerra. Dalle truppe naziste che entrano nella città libera di Danzica (prontamente filmate da Kline e dal suo giovane operatore, Douglas Slocombe, qui al suo primo incarico professionale), ai londinesi che dispongono sacchi di sabbia lungo le sponde del Tamigi scrutando ansiosamente il cielo in attesa della prima ondata di bombardieri tedeschi.
Con un testo scritto dal romanziere britannico James Hilton (Lost Horizon) e letto dall’attore Fredric March, Lights Out in Europe era rivolto a un pubblico americano ancora incerto sull’eventuale ruolo degli Stati Uniti nel conflitto europeo. Con le sue indelebili immagini di rifugiati in fuga dalle truppe naziste, comprese le strazianti conseguenze di un attacco aereo contro un treno che trasportava donne e bambini verso il confine polacco, il documentario espone le sue ragioni senza indorature propagandistiche. Per John Ford, citato nelle inserzioni pubblicitarie sui giornali, Lights Out in Europe era “l’uso più intelligente finora fatto della macchina da presa” mentre la rivista comunista “New Masses”, leale al patto di non aggressione tra Germania e Unione Sovietica, ammonì severamente i suoi lettori scrivendo che “avrebbero fatto meglio a stare alla larga dal film”.
Dave Kehr
Cast and Credits
Scen.: James Hilton. F.: Alexandr Hackenschmied, Douglas Slocombe. M.: Herbert Kline. Mus.: Werner Janssen. Int.: Fredric March (voce narrante). Prod.: Herbert Kline, Films for Peace, Inc. DCP. D.: 63’. Bn.
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