Mar

28/06

Cinema Arlecchino > 16:15

LA MAMAN ET LA PUTAIN

Jean Eustache
Introduce

Régine Vial (Les Films du Losange)

Info sulla
Proiezione

Martedì 28/06/2022
16:15

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

LA MAMAN ET LA PUTAIN

Scheda Film

La Maman et la putain era una produzione stile nouvelle vague, con un piccolo budget, una troupe ridotta, girato in 16mm gonfiati a 35… e qualche differenza. In un caso esemplare di collaborazione tra produttore e regista, Pierre Cottrell creò le condizioni che permisero a Eustache di lavorare con il massimo della professionalità concessa dai pochi mezzi a disposizione, con un grande direttore della fotografia, Pierre Lhomme (che aveva lavorato con Chris Marker e Robert Bresson), e senza un briciolo d’improvvisazione. La sceneggiatura di Eustache, consegnata a Cottrell solo pochi giorni prima dell’inizio della lavorazione, era composta interamente da dialoghi, che dovevano essere pronunciati alla lettera. “La ripresa giusta è quella in cui gli attori riescono a dire le loro battute” disse a chi scrive queste righe. Se si è molto insistito sui complessi passaggi tra realtà e finzione, scarsa attenzione invece è stata prestata al fatto che Eustache stesse scrivendo per i suoi due interpreti principali, Jean-Pierre Léaud e Françoise Lebrun: “Se avessero rifiutato di lavorarci non avrei girato il film”. Così ciascun attore reagì in modo diverso: Léaud, come sempre, attraverso una sorta di mimetismo con il suo regista; Lebrun recitando contro il suo personaggio; quanto a Bernadette Lafont, nuova all’esperienza e incurante del contesto, riversava nella sua recitazione una rabbia che non aveva mai mostrato prima. C’era amore nel modo in cui Eustache li filmò, e ne ricavò interpretazioni uniche. Ora che lo scandalo (il linguaggio volgare, le situazioni scioccanti), la confusione a proposito di autobiografia e autofiction, il mito dell’auteur maudit (dopo il suicidio di Eustache) e l’iperbole (“il miglior film” degli ultimi decenni, secoli, di tutti i tempi) si sono affievoliti con il passare del tempo, La Maman et la putain può – si spera – essere visto per il suo vero valore. È un film d’attualità, un distillato culturale del periodo post-nouvelle vague e post-Maggio francese – e di quel periodo è una delle grandi opere, accanto ai contemporanei di Eustache: Rivette (il cui Out 1 fu per lui un grande stimolo), Moullet, Pialat, Garrel, Téchiné e Rozier. Nel suo andirivieni tra naturalezza e teatralità, il film si nutre della consapevolezza del passato del cinema, tra Renoir e Murnau, entrambi richiamati con discrezione.

Bernard Eisenschitz

Cast and Credits

Scen.: Jean Eustache. F.: Pierre Lhomme. M.: Jean Eustache, Denise de Casabianca. Int.: Bernadette Lafont (Marie), Jean-Pierre Léaud (Alexandre), Françoise Lebrun (Véronika), Isabelle Weingarten (Gilberte), Jacques Renard (amico di Alexandre), Jean-Noël Picq (amante di Offenbach), Jean Eustache (uomo dagli occhiali scuri), Jean Douchet (uomo del Café de Flore). Prod.: Pierre Cottrell per Film d’élite, Cinema Qua Non, Les Films du Losange, Film Simar, VM Productions. DCP. D.: 220’. Bn.