Mer

21/07

Cinema Lumière - Sala Scorsese > 18:30

Iwanami: bambini in classe e Horyu-ji

Info sulla
Proiezione

Mercoledì 21/07/2021
18:30

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

KYOSHITSU NO KODOMOTACHI

Scheda Film

Markus Nornes afferma che i primi documentari di Hani “scossero il mondo cinematografico giapponese”. Finanziato dal Ministero dell’istruzione (Monbusho), questo classico del genere documentario aveva lo scopo di promuovere l’interesse verso la professione d’insegnante. Inizialmente il film fu pensato come una sorta di docudrama, con un attore che doveva interpretare il ruolo cruciale di uno studente problematico. Ma Hani, preoccupato che il compito risultasse troppo impegnativo per un attore bambino, decise di girare in una vera scuola con bambini veri. “Portò la macchina da presa nelle aule piene di ragazzini e osservò attentamente le loro interazioni”, scrive Normes. “All’inizio temevano che le attrezzature e gli operatori distraessero i bambini […] ma questi si dimenticarono presto della presenza degli adulti e continuarono a giocare, disegnare e imparare”. Hani stesso riteneva di aver dato ai bambini “uno sfogo psicologico” e dichiarò che “a detta di tutti il mio primo documentario […] rappresentava un nuovo tipo di film, non solo per il cinema giapponese ma anche per quello occidentale”. Hani girò una quantità insolita di materiale per fissare su pellicola il comportamento naturale dei bambini e il film, che lo rese famoso, conserva ancora oggi tutta la sua vitalità, la sua spontaneità e il suo fascino.

Alex Jacoby e Johan Nordström

Cast and Credits

Scen.: Susumu Hani. F.: Shizuo Omura. Su.: Zen’ichiro Sakurai. Prod.: Teizo Oguchi per Iwanami. 35mm. Bn.

E O KAKU KODOMOTACHI

Scheda Film

Il seguito di Kyoshitsu no kodomotachi non solo vinse il premio per il miglior cortometraggio della rivista di cinema “Kinema Junpo”, ma fu celebrato anche all’estero, aggiudicandosi il premio per il miglior cortometraggio a Cannes e quello per il miglior documentario didattico a Venezia. Hani conferma l’impostazione spontanea, basata sull’osservazione, del film precedente, tenendo in primo piano la soggettività dei partecipanti mentre si concentra sulla loro creatività. Ci viene mostrata una scolaresca impegnata a disegnare, dipingere e modellare con l’argilla o la sabbia; ripetuti stacchi su primi piani a colori dei disegni permettono al narratore di riflettere sul loro significato. Hani stesso ha raccontato che molti anni dopo, in occasione di una proiezione del film, un’università giapponese aveva riunito i ragazzini protagonisti, allora sessantenni. “Sono rimasto davvero scioccato” ha detto, “perché pensavo che avrebbero riso del film. Ma avevo filmato le loro immagini interiori quando erano molto piccoli, sei o sette anni; avevo filmato, forse, cose molto complesse, personali. E così invece di ridere si sono messi a piangere”.

Alex Jacoby e Johan Nordström

Cast and Credits

Scen.: Susumu Hani. F.: Shizuo Omura. Su.: Zen’ichiro Sakurai. Prod.: Teizo Oguchi per Iwanami. 16mm. Bn e Col.

HORYU-JI

Scheda Film

Questo celebre documentario, girato a colori, ritrae uno dei più famosi templi giapponesi. Situato nella cittadina di Ikaruga, non distante da Nara, l’antica capitale del Giappone, Horyu-ji fu uno dei primi luoghi di culto buddista fondati nel paese e contiene costruzioni in legno risalenti al VII secolo, le più antiche al mondo. Così il produttore Mitsuru Kudo descrive la lavorazione: “Per Horyu-ji abbiamo trascorso circa una settimana al tempio compiendo osservazioni dettagliate e perfino qualche prova di ripresa. Quel luogo ha una gamma di colori particolare: il rosso di Horyu-ji, il colore delle pareti in terra battuta, il colore di quando c’è il sole, il colore di quando piove. Abbiamo avuto la possibilità di fermarci a Nara e studiare il luogo”. In una sequenza assai inventiva a livello di composizione, Hani riprende i tratti suggestivi, variamente placidi, impassibili e angosciati, delle statue buddiste, mentre nella scena iniziale trova “una sorta di estasi” nei volti in carne e ossa dei visitatori che assistono a uno spettacolo rituale. Autore dell’ipnotica partitura è l’illustre compositore modernista Yashiro Akio.

Alex Jacoby e Johan Nordström

Cast and Credits

Scen., M.: Susumu Hani. F.: Jun’ichi Segawa. Mus.: Yashiro Akio. Int.: Hiroshi Akutagawa (narratore). Prod.: Mitsuru Kudo per Iwanami. 16mm. Col.