Lun

24/06

Cinema Lumière - Sala Scorsese > 10:50

HOMO FABER

Volker Schlöndorff
Introducono

Volker Schlöndorff e Torsten Radeck

Info sulla
Proiezione

Lunedì 24/06/2024
10:50

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

HOMO FABER

Scheda Film

Un incidente aereo nel deserto – assurdo, magnifico e impressionistico nella sua rappresentazione – dà inizio a una catena di coincidenze oppressive in uno dei film meno discussi di Volker Schlöndorff. A solo un anno dall’adattamento di alto profilo ma molto controverso di The Handmaid’s Tale, Schlöndorff si volge al romanzo del 1957 dello scrittore svizzero Max Frisch, Homo Faber. Concepito da Frisch soprattutto come allegoria del complesso rapporto del suo paese con la propria neutralità durante la Seconda guerra mondiale, il film – adattato per lo schermo da Rudy Wurlitzer, l’eclettico sceneggiatore di Strada a doppia corsia di Monte Hellman e Walker di Alex Cox – tralascia gran parte degli aspetti politici del libro a favore di un’indagine introspettiva e quasi mitica sulla capacità di negazione, solipsismo e follia di un uomo.
Dopo che un incontro casuale con un altro sopravvissuto all’incidente lo porta a cercare un vecchio amico, a ricordare un vecchio amore e a innamorarsi nuovamente, Walter Faber cerca invano di ignorare l’importanza di tutte queste coincidenze, o il fatto che possano essere qualcosa di diverso da questo: semplici coincidenze. Il suo viaggio lo porta a girare l’Europa con l’esuberante Elizabeth, di decenni più giovane di lui, rimanendo sempre aggressivamente sicuro di sé, senza riuscire ad attribuire un significato o una conseguenza alle sue decisioni. Rifiuta ostinatamente l’arte, l’antichità e il mito. Tutto ciò che potrebbe avere a che fare con il destino, un disegno superiore o la predestinazione è in antitesi con la sua percezione di sé e con il mondo in cui si muove. Con questa adamantina fermezza riesce a giustificare le sue azioni, la sua stessa esistenza, finché il peso delle sue storie personali e dei suoi futuri non si abbatte su di lui in modo illogico e inevitabile.
Il film stesso è così denso di immagini straordinarie, di scelte bizzarre e di luoghi arcadici che siamo tentati di condividere la cecità coltivata da Faber e semplicemente abbandonarci ai piaceri immediati del tutto, rimandando qualsiasi analisi approfondita fino a quando non è troppo tardi. Forse allora rimangono i resti dell’allegoria politica.

Will Watt

Cast and Credits

Sog.: dal romanzo omonimo (1957) di Max Frisch. Scen.: Volker Schlöndorff, Rudy Wurlitzer. F.: Giorgos Arvanitis, Pierre Lhomme. M.: Dagmar Hirtz. Scgf.: Nicos Perakis. Mus.: Stanley Myers. Int.: Sam Shepard (Walter Faber), Julie Delpy (Sabeth), Barbara Sukowa (Hannah), Traci Lind (Charlene), Deborra-Lee Furness (Ivy), Dieter Kirchlechner (Herbert Hencke), August Zirner (Joachim Hencke), Thomas Heinze (Kurt), Bill Dunn (Lewin), Peter Berling (Baptist). Prod.: Eberhard Junkersdorf per Bioskop-Film, Action Films. DCP. D.: 117’. Col.