Dom

26/06

Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 21:30

CHESHMEH

Arby Ovanessian

Info sulla
Proiezione

Domenica 26/06/2022
21:30

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

CHESHMEH

Scheda Film

Perla rara della nouvelle vague iraniana, Cheshmeh è un film di misteri svelati e desideri repressi; come una ninnananna, attira in uno stato onirico senza offrire significati specifici. Forse per questo giova rivederlo più volte per capirne la trama semplice ma sconcertante, nella quale una donna musulmana è apparentemente amata da due uomini (uno dei quali cristiano) e sposata con un terzo. L’amore proibito e le sorti intrecciate sono destinati a finire in tragedia, ma il film lascia fuori campo ciò che potenzialmente comprende una sciagura. La macchina da presa arriva sempre e soltanto quando qualcuno è già morto. Con la proiezione di Cheshmeh Il Cinema Ritrovato aggiunge un importante tassello al capitolo inaugurato nel 2017 con la riscoperta dei film dei registi armeni-iraniani. Se le opere di Samuel Khachikian erano stranamente prive di elementi specificamente armeni, questo film di Arby Ovanessian abbraccia appieno le sue radici culturali, fondendole magicamente con le tradizioni iraniane. Nonostante la ricchezza di dettagli armeni e una storia liberamente ispirata a The Fountain of Heghnar (1935) dell’autore armeno Mkrtich Armen, il film ha significativi punti di contatto con le opere della nouvelle vague iraniana, in particolare con il loro senso di isolamento, angoscia e paura degli estranei. Più vicino alle avanguardie che alle tradizioni realiste per le quali il cinema iraniano è spesso celebrato, Ovanessian sembra tuttavia in grado di realizzare un film con soli vicoli, alberi e ruscelli riuscendo comunque a fare in modo che la storia, o la percezione di essa, regga. Se Jacques Rivette era un maestro nell’evocare i misteri dei parchi pubblici, Ovanessian cattura la magia malinconica dei giardini privati nella cultura persiana, dove i rami si piegano sotto il peso dei frutti della colpa e del desiderio. Diplomatosi alla London Film School, in Iran Ovanessian è diventato un leggendario regista teatrale: è celebre la sua collaborazione con Peter Brook nell’allestimento di Orghast di Ted Hughes a Shiraz. Ha tradotto le opere di Samuel Beckett in persiano e appare in sintonia con la poetica del drammaturgo irlandese sommessamente tesa a raggiungere il nucleo scabro e roccioso di una specifica situazione. In questo suo unico lungometraggio Ovanessian riduce i movimenti cruciali a gesti talmente minimi da rischiare costantemente di passare inosservati.

Ehsan Khoshbakht

Cast and Credits

Sog.: dal romanzo The Fountain of Heghnar (1935) di Mkrtich Armen. Scen.: Arby Ovanessian. F.: Ne’mat Haghighi. Int.: Arman, Mahtaj Nojoumi, Jamsheed Mashayekhi, Parviz Pourhosseini, Fakhri Pazouki, Faramarz Seddighi. Prod.: Arby Ovanessian, Telfilm. 35mm. D.: 96’. Bn.