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26/06

Piazza Maggiore > 21:45

BRONENOSEC POTËMKIN / LA ROUE

Sergej Ejzenštejn / Abel Gance
Introducono

Sophie Seydoux (Fondation Jérôme Seydoux-Pathé) e Naum Kleiman, creatore del Centro Ejzenštejn di Mosca

Musica composta da Arthur Honegger, diretta da Timothy Brock ed eseguita dalla Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna (La Roue – Prologo).

Musica composta da Edmund Meisel, diretta da Helmut Imig ed eseguita dalla Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna (Bronenosec Potëmkin).

Serata sostenuta da Ottica Garagnani

(In caso di pioggia, la proiezione si sposterà al Teatro Manzoni, Via Dè Monari, 1/2)

Info sulla
Proiezione

Lunedì 26/06/2017
21:45

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

BRONENOSEC POTËMKIN

Scheda Film

Nella primavera del 1925 il giovane Sergej Ejzenštejn, che aveva appena esordito alla regia con Sciopero!, si vide affidare la direzione di un film che doveva celebrare il ventesimo anniversario della Rivoluzione russa del 1905. Il film, intitolato Bronenosec Potëmkin, fu girato e montato in quattro mesi. Pur limitandosi formalmente all’episodio del 1905 – la rivolta dei marinai di una nave militare alla fonda nel Mar Nero – il film rifletteva i temi fondamentali della Rivoluzione: la crudeltà del regime autocratico e la tensione sociale verso la libertà.

La prima si tenne il 21 dicembre al teatro Bol’šoj, in occasione delle celebrazioni per il giubileo. Nonostante l’accoglienza trionfale, la commissione per la cinematografia decise inizialmente di proiettare il Potëmkin solo nei circoli dei lavoratori, a conclusione di conferenze e riunioni: non si pensava infatti che il pubblico cinematografico sarebbe stato attratto da un film senza star e privo del consueto intreccio amoroso o avventuroso. La leggenda narra che il poeta futurista Vladimir Majakovskij minacciò di picchiare i responsabili con il suo pesante bastone se il film non avesse avuto una distribuzione di massa. I primi giorni di proiezione nelle sale dimostrarono che ‘senza eroi individuali’ e ‘senza una storia di intrighi’ il film sapeva competere efficacemente con il maggiore successo commerciale di Hollywood di quell’anno, Robin Hood con Douglas Fairbanks.

Nella primavera del 1925 la censura tedesca tentò di impedire l’uscita in sala del Potëmkin temendo che un film sulla Rivoluzione del 1905 in Russia potesse suscitare sentimenti rivoluzionari in Germania con la sua forza emotiva. I deputati socialdemocratici del Reichstag vinsero la causa contro la censura dimostrando che il film non risultava in alcun modo ‘sovversivo’. Anzi, esso si fondava non solo sullo slogan democratico “lotta al dispotismo e all’ineguaglianza sociale”, ma anche sull’appello umanistico a “cessare la violenza reciproca”. Ciò nonostante il film dovette subire i tagli della censura, e in alcune zone della Germania fu proibita la magnifica colonna sonora appositamente composta da Edmund Meisel.

In gran parte dell’Europa, dell’Asia e dell’America meridionale i censori non si mostrarono meno miopi e timorosi dei colleghi tedeschi, tanto che Bronenosec Potëmkin fu a lungo interdetto. Solo dopo la Seconda guerra mondiale tornò a circolare: con colonna sonora nei cinema, muto nelle cineteche e ai festival. All’esposizione di Bruxelles del 1958 figurava in testa alla classifica dei dodici migliori film di tutti i tempi, e da allora è considerato un capolavoro indiscusso d’importanza mondiale.

Negli ultimi anni, grazie all’impegno profuso dagli archivi di Russia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti e al lavoro di storici del cinema, compositori e registi è stato possibile ripristinare le versioni originali del film di Ejzenštejn e della colonna sonora di Meisel. Oggi Bronenosec Potëmkin ci appare non meno vivo e coinvolgente di novant’anni fa. E la tematica principale del film conserva tutta la sua attualità: accanto alla Libertà e all’Uguaglianza dell’umanità è necessaria la Fratellanza, la rinuncia alla violenza, il riconoscimento del legame che lega tutti noi sulla Terra.

Naum Klejman

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

Approfondimento sul film 

 

Cast and Credits

Scen.: Nina Agadžanova-Šutko, Sergej Ejzenštejn. F.: Eduard Tissė. Scgf.: Vasilij Rachal’s. Mus.: Edmund Meisel. Int.: Aleksandr Antonov (marinaio Vakulinčuk), Vladimir Barskij (comandante Golikov), Grigorij Aleksandrov (ufficiale Giljarovskij), Aleksandr Levšin, Andrej Fajt, Marusov (ufficiali), Zavitok (medico di bordo Smirnov), Michail Gomorov (marinaio nel comizio), Ivan Bobrov (marinaio recluta). Prod.: Goskino. 35mm. L.: 1401 m. D.: 68’ a 18 f/s. Bn.

LA ROUE – PROLOGUE

Scheda Film

Rosso, rosso!… Rosso della notte in fiamme, rosso delle terra intrisa di sangue
Dal programma del Gaumont Palace, 16 febbraio 1923

Nel secondo semestre del 1919, aureolato dal successo di J’accuse, Abel Gance mette in cantiere La Roue, “une tragédie des temps modernes”, che sarà il più lungo, il più costoso e l’ultimo dei progetti concepiti con la Pathé. La lavorazione inizia in novembre presso la stazione Saint-Roch, dove la troupe può disporre di una locomotiva Pacific e dove è possibile costruire la scenografia della casa in mezzo alle rotaie. Dopodiché la troupe si trasferirà a Chamonix e ad Arcachon.
Il tema del prologo, l’incidente, è uno dei rari capitoli del romanzo Le Rail di Pierre Hamp (1912) mantenuti da Gance, che assegna il ruolo di protagonista alla locomotiva, attraverso l’uso di effetti visivi e di un montaggio sorprendentemente ricco e rapido, caratterizzato da un lirismo che colpirà profondamente i suoi contemporanei.
Il 16 febbraio 1923 il film esce in dieci sale di Parigi, in una versione di oltre diecimila metri (otto ore circa) suddivisa in un prologo e quattro parti. Al Gaumont Palace viene proiettata con l’accompagnamento della partitura composta da Arthur Honegger e Paul Fosse, il direttore d’orchestra in carica presso il Palace. La scelta di compositori contemporanei testimonia una considerevole audacia.
L’originalità di questo complesso restauro consiste proprio nel ruolo fondamentale della partitura musicale nella ricostruzione di quello che fu con ogni probabilità il montaggio originale della versione del 1923. In assenza di note sul montaggio, la musica contribuisce a dare importanti risposte in merito all’ordine delle scene, e aiuta a identificare quelle tagliate. Per esempio, la partitura composta da Honegger per i titoli di testa offre indicazioni molto precise sull’ordine delle inquadrature.
Abel Gance rimaneggiò più volte La Roue fino alla fine degli anni Venti, creando a volte montaggi che esistono in una sola copia. Ragione per cui si sono susseguite nel tempo diverse versioni (quattro parti, sei parti, versione ridotta del 1924, ecc.), senza che nessuna di esse potesse considerarsi la versione definitiva.

François Ede, Stéphanie Salmon

Cast and Credits

Sog.: dal romanzo Le Rail di Pierre Hamp. Scen.: Abel Gance. F.: Léonce Henry Burel, Marc Bujard, Maurice Duverger. Mus.: Arthur Honegger. Int.: Séverin-Mars (Sisif), Gabriel de Gravone (Élie), Ivy Close (Norma), Georges Térof (Machefer), Gil Clary (Dalilmah), Maxudian (il mineralogista), Louis Monfils (Papahan), Géo Dugast (il ferroviere Jacobin). Prod.: Films Abel Gance. DCP 4K. D.: 25’. Bn., pochoir, imbibito e virato. Musiche originali di Arthur Honegger eseguite dalla Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna diretta da Timothy Brock