Za la mort – Der Traum Der Za la vie
T. It.: L’incubo Di Za La Vie; Sog., Scen.: Emilio Ghione; F.: Eugen Hamm, Franz Stein; Int.: Emilio Ghione (Za La Mort), Fern Andra (La Donna Di Mondo), Kally Sambucini (Za La Vie), Magnus Stifter, Henrisze, Robert Scholz, Ernst Anton Ruckert; Prod.: F.Aj.-Film Der National-Film Ag 35mm. L.: 2550 M. D.: 124′ A 18 F/S. Imbibito E Virato / Tinted And Toned.
Scheda Film
Nel 1921 inizia l’esodo di attori, registi, operatori e tecnici rimasti senza lavoro in patria, verso la Germania. Ed anche Ghione e la Sambucini prendono verso la fine dell’anno il treno per Berlino. Quasi subito Ghione trova alla National-Film l’occasione di girare un film. La National è proprietà dell’attrice Fern Andra, la quale si riserva il ruolo della Raffinierte Frau accanto a Ghione che proporrà per la prima volta al pubblico tedesco, al quale dal 1915 non venivano più proposti film italiani dato lo stato di guerra, il personaggio di Za la Mort. Alla Sambucini, che in Germania verrà presentata come Kally Sam, andrà il ruolo di Za la Vie, appassionata amante dell’apache ed agguerrita antagonista della Andra. Il film venne girato nel corso del 1922, per gli interni a Berlino e per gli esterni nell’isola di Rugen: si divideva originariamente in due serie, rispettivamente di 1807 e 1439 metri ciascuna. Presentato in censura, venne bocciato, presentato una seconda volta in un’unica soluzione di sei atti per 1979 metri, ottenne, dopo un ulteriore taglio di una trentina di metri, il visto di programmazione ed uscì al “Marmorhaus” di Berlino in prima visione il 1 maggio 1924. La recensione apparsa su “Vorwarts” (Berlino, 4 maggio 1924) rilevò come nella prima parte del film l’apparizione di Za la Mort nel locale malfamato dove incontra la maliarda Fern Andra fosse una scelta di altissima suggestione e come questo attore-regista, uno sconosciuto al pubblico tedesco, avesse immediatamente colpito per la sua insolita maschera.
Vittorio Martinelli
Restaurato da l'Immagine Ritrovata nel 1996 a partire da una copia d'epoca su supporto nitrato conservata dalla Juguslovenska Kinoteka. Le didascalie serbo-croato sono state tradotte in italiano conservando la grafica originale. I colori sono stati ottenuti con il metodo Desmet