WEND KUUNI

Gaston Kaboré

Scen.: Gaston Kaboré. F.: Issaka Thiombiano, Sékou Ouedraogo. M.: Andrée Davanture. Mus.: René B. Guirma. Int.: Serge Yanogo (Wend Kuuni), Rosine Yanogo (Pognere), Joseph Nikiema (Tinga), Colette Kaboré (Lale), Simone Tapsoba (Koudbila), Yaya Wima (Bila), Martine Ouedraogo (Timpoko), Boucare Ouedraogo (Razougou). Prod.: Direction du Cinéma de Haute Volta . DCP. D.: 75’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Lei e io abbiamo entrambi ereditato una cultura, un rapporto con il racconto e con la narrazione che si è costruito nei millenni. Non siamo nuovi alle forme di racconto. Basta ricordare le storie della nostra infanzia per vedere come venivano narrate, la maniera specifica in cui gestivano il tempo, convocavano i personaggi nella storia e incorporavano la mitologia costruita attorno alle nostre lingue, al nostro vissuto e alla nostre credenze, ai nostri valori e alla nostra razionalità. Non nego che ciò che viene dall’Occidente sia interessante, ma ha raccontato le cose a suo modo, a partire dalla propria tradizione narrativa. Io mi sono interrogato sulla forma da utilizzare nel cinema per parlare alla mia gente, e ho cercato di creare una congiunzione tra il linguaggio del cinema e i racconti della tradizione.

Gaston Kaboré, masterclass alle Journées Cinématographiques de Carthage, novembre 2017

Wend Kuuni di Kaboré è un modello di sincerità creativa che compie un decisivo passo avanti nella creazione di un’estetica cinematografica africana tramite elementi culturali specificamente africani. Questo film lirico su un ragazzo che viene abbandonato nella savana e diventa muto utilizza molteplici voci narranti. Usando la strategia del racconto nel racconto per promuovere questa scelta formale, Wend Kuuni non solo mostra la tragedia che rende muto il ragazzo ma usa un’altra tragedia per ridargli la parola e aprirlo alla società, con cui condividerà la sua esperienza. Nella narrativa orale la storia avrebbe assunto una struttura lineare, ma la sua trasposizione cinematografica ricorre a una divisione in episodi sequenziali per introdurre tre storie che confluiscono in un unico racconto. […] Tale strategia non solo trasmette alla struttura un senso di esplorazione consapevole delle tecniche di narrazione orale intrecciate a convenzioni cinematografiche, ma dà al film la dignità di un’opera sperimentale. […] Questa però non è la sola qualità che determina il fascino del film; il melodramma costruito sulla tragedia di Wend Kuuni cattura la nostra attenzione evocando nel corso della racconto abissi di disperazione, suspense crescente, un momento culminante e la risoluzione finale.

Nwachukwu Frank Ukadike, Black African Cinema, University of California Press, Berkeley 1994

Copia proveniente da

Restaurato in 4K nel 2017 da Cinémathèque Royale de Belgique in collaborazione con Gaston Kaboré