RETOUR À LA VIE

T. it.: Ritorna la vita; episodio Le retour de Jean; Regia: Henri-Georges Clouzot; Scen.: Henri- Georges Clouzot, Jean Ferry; F.: Louis Page; Dial.: Louis Page; Scgf.: Emile Alex, Max Dout; Mo.: Monique Kirsanof; Su.: Roger Biard; Int.: Louis Jouvet (Jean Girard), Monette Dinay (Juliette), Jeanne Pérez (madre di famiglia), Germaine Stainval (ospite della pensione), Cécile Dylma (servetta), Noël Roquevert (comandante), Jean Brochard (proprietario dell’hotel), Léo Lapara (Bernard), Maurice Schutz (anziano), Jo Dest (tedesco), Louis Florencie (commissario), Georges Bever (padre di famiglia), Jean Sylvère (ispettore); episodio Le retour de Tante Emma; Regia: André Cayatte; Scen.: Charles Spaak; F.: René Gaveau; Mo.: Léonide Azar; Su: Antoine Petitjean; Int.: Madame de Revinsky (Tante Emma), Héléna Manson (Simone), Jane Marken (Tante Berthe), Nane Germon (Henriette), Bernard Blier (Gaston), Lucien Nat (Charles); episodio Le retour d’Antoine; Regia: Georges Lampin; Scen.: Charles Spaak; F.: Nicolas Hayer; Mo.: Léonide Azar; Su.: Jacques Lebreton; Patricia Roc (Tenente Evelyne), Tanya Chandler (Capitano Betty), Gisèle Préville (Lilian), Janine Darcey (Mary), François Périer (Antoine), Max Elloy (vecchio barista); episodio Le retour de René; Regia: Jean Dréville; Scen.: Charles Spaak; F.: Nicolas Hayer; Mo.: Claude Ibéria; Su.: Antoine Petitjean;Int.: Madeleine Gérôme (giovane vedova), Suzanne Courtal (portinaia), Marie-France (monella), Noël-Noël (René), Jean Croue (zio Hector), François Patrice (traf cante), Lucien Guervil (vecchio scapolo), André Carnège (colonnello), Paul Azaïs (capitano), Julien Maffre (soldato), Jacques Mattler (rappresentante), André Bervil (barista), Jacky Gencel (giovane), Jacques Hilling (soldato); episodio Le retour de Louis; Regia: Jean Dréville; Scen.: Noël-Noël; F.: Louis Page; Mo.: Boris Lewin; Int.: Cécile Didier (Signora Froment), Elisabeth Hardy (Yvonne), Anne Campion (Elsa), Florence Brière (comare), Serge Reggiani (Louis), Paul Frankeur (sindaco), Léonce Corne (Signor Virolet), André Darnay (maestro), Lucien Frégis (farma- cista), Léon Larive (Jules, la guardia); Mu.: Paul Misraki; Prod.: Jacques Roitfeld per Les Films Marceau; Pri. pro.: 14 settembre 1949 35mm. L: 3275 m. D.: 112’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Questo è il più cupo tra tutti i film a episodi in voga alla fine degli anni Quaranta. Firmato da quattro registi, trae unità dallo sceneggiatore (Charles Spaak, autore di tre dei cinque episodi) e dal pessimismo condiviso da tutti. Solo la storia diretta da Georges Lampin ha un po’ di leggerezza, e si dà il caso che tra tutte sia l’unica irrilevante. André Cayatte, qui in forma smagliante, narra dei nuovi contratti di proprietà e del cinico lato finanziario della guerra e del dopoguerra, mostrando come il brutale egoismo diffuso durante l’Occupazione continui a dominare gli animi. Allo stesso modo, l’ultimo episodio, il secondo diretto da Jean Dréville, racconta la storia di una moglie tedesca mettendo in luce come la guerra abbia trasformato perfino la gente “normale” in bestie moralmente labili.
L’episodio più agghiacciante è prevedibilmente quello di Henri-Georges Clouzot, con Louis Jouvet nei panni di un ex prigioniero che incontra il suo torturatore tedesco in una sordida stanza d’albergo. È il grande ritratto di una vittima che si fa carne ce e di un uomo anziano all’apparenza del tutto inoffensivo, gura non dissimile dall’immagine reale che vedremo quasi quarant’anni dopo durante il processo a Klaus Barbie… Se tutto questo suona familiare è perché tanti film successivi sembrano aver rubato lo spunto a questa storia potente e spietata che forse riflette l’esperienza diretta dello stesso Clouzot e le vicissitudini del suo capolavoro Le Corbeau, colpito da molte proibizioni (al regista fu anche vietato per anni di lavorare). Sì, “la crudeltà era efficace”, come dice il tedesco nel film.

Peter von Bagh

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