PANE, AMORE E…

Dino Risi

Sog.: Ettore Maria Margadonna, Marcello Girosi, Vincenzo Talarico, Dino Risi. Scen.: Ettore Maria Margadonna. F.: Giuseppe Rotunno. M.: Mario Serandrei. Sgcf.: Gastone Medin. Mus.: Alessandro Cicognini. Int.: Vittorio De Sica (maresciallo Carotenuto), Sophia Loren (Sofia), Lea Padovani (donna Violante Ruotolo), Antonio Cifariello (Nicolino), Mario Carotenuto (don Matteo), Tina Pica (Caramella), Virgilio Riento (don Emilio). Prod.: Marcello Girosi per Titanus, S.G.C. DCP. D.: 96’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Terzo e ultimo episodio della fortunata serie della Titanus inaugurata da Pane, amore e fantasia, con l’aggiunta dell’Eastmancolor (fotografia di Peppino Rotunno) e l’emergente Sophia Loren a sostituire Gina Lollobrigida. Secondo Risi, “Poiché Sophia è napoletana, allora De Sica, il maresciallo Carotenuto, veniva trasferito a Sorrento come comandante dei vigili urbani”. L’attrice prorompe sullo schermo tenendo testa al sornione Vittorio De Sica, e tra i due hanno luogo le consuete schermaglie amorose, assistite sempre dalla burbera Tina Pica e da Mario Carotenuto nei panni del fratello prete di De Sica. L’insieme ne risulta più colorato e fastoso, ormai fuori dal neorealismo e su fondali meridionali tipici di una nuova commedia scanzonata e turistica. Leggendario il ballo dei due protagonisti sulle note di Mambo italiano. “Le allusioni sessuali assumono un’importanza sempre maggiore: grande protagonista della saga è la malizia trattenuta, non solo nel personaggio di Sophia ma anche e forse soprattutto in quello della Padovani […], che è portatore di una frenesia repressa, disperatamente desiderosa di scoppiare e di trovare soddisfazione. Esito evidentemente impossibile, e cionondimeno questa frenesia rappresenta l’autentico condimento, il sale nascosto che nell’Italia degli anni Cinquanta fornisce a questo come ha fornito ai due precedenti film della serie un motivo di attrazione di massa. Ideologia semplicistica e mistificatoria, struttura perfetta, battute, trovate e gag come congegni a orologeria, prestazioni eccellenti degli attori, simpatia contagiosa dei due protagonisti. Dino Risi è ormai pronto a spiccare il volo” (Paolo D’Agostini, Dino Risi, Il Castoro, Milano 1995).

Copia proveniente da

per concessione di Titanus. Restaurato nel 2014 da Cineteca di Bologna in collaborazione con Titanus presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata