Les Corrupteurs

Pierre Ramelot

Scen.: Pierre Ramelot, François Mazeline; Mo.: Pierre Geran; Scgf.: Lucien Aguettand; Int.: Christine Paulle, Délia-Col, Colette Régis, Rognoni, Philippe Richard, Léonce Corne, Marcel Raine, François Redon, Serge Lilick, Martine Carol (sotto lo pseudonimo di Maryse Harlay); Prod.: Nova Films; Commissionato da IEQJ – Institut d’études des Questions Juives. 35mm. L.: 804 m. D.: 29’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Les Corrupteurs è il principale film francese di propaganda antisemita realizzato durante l’Occupazione. Concepito come un’opera didattica, è elaborato alla maniera di un film drammatico, comprendente immagini d’archivio. Caricaturale nella forma, il film distilla il più immondo discorso che giustifichi le leggi antisemite, gli imprigionamenti e gli arresti ed è fornito di un commento mefitico. Malgrado la regia mediocre firmata da un tuttofare del cinema francese, Les Corrupteurs è una testi-monianza essenziale della delazione sotto il regime di Vichy. Questo mediometraggio è stato presentato prima di Les Inconnus dans la maison di Henri Decoin, adattato da Simenon, e che, contrariamente al romanzo, dissimula le origini etniche dell’assassino. Gli avvenimenti o situazioni legate al periodo di Vichy, sono cancellate a vantaggio della trama drammatica del celebre romanzo. Il film è anche lo studio psicologico di un avvocato decaduto, incarnato da Raimu, la cui interpretazione dell’arringa finale è magistrale.

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