Amphitryon

Reinhold Schünzel


 

Tit. It.: “Anfitrione“; Scen.: Reinhold Schünzel, Dalla Commedia “Amphitryo“ Di Plauto; F.: Werner Bohne, Fritz Arno Wagner; Scgf.: Robert Herlth, Walter Röhrig; Cost.: Rochus Gliese, Manon Hahn, Walter Schulze-Mittendorf; Mu.: Franz Doelle; Ass.R.: Kurt Hoffmann; Int.: Willy Fritsch (Amphitryon), Käthe Gold (Alkmene), Paul Kemp (Sosias), Fita Benkhoff (Andria), Adele Sandrock (Juno), Hilde Hildebrand (Amica Di Alkmene); Prod.: Ufa; 35mm. L.: 2806 M. D.: 104’. Bn.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Alcmene prega Giove di mettere fine alla guerra in cui è impegnato il suo sposo, Anfitrione. Prima di decretare la vittoria di Tebe, il padre degli dei fa visita all’avvenente fanciulla assieme a Mercurio, presentandosi sotto le spoglie di Anfitrione. Alcmene non si avvede del travestimento, ma all’arrivo del suo vero sposo la situazione rischia di precipitare. Solo l’intervento di Giunone potrà ristabilire la normalità.

Per riuscire a realizzare le opere di Schünzel, l’UFA dovette ammodernare e potenziare la propria attrezzatura tecnica. In particolare furono il missaggio sonoro, gli effetti speciali e la retroproiezione a determinare i parametri per tutte le produzioni seguenti. Sebbene la direzione guardasse ad Amphitryon con sospetto durante tutta la lavorazione e anche dopo il suo lancio, l’opera venne proiettata fino agli anni della guerra. […] È una commedia del doppio e degli equivoci, che si fa via via sempre più erotizzata, ai danni di un eroe pantofolaio, attempato, calvo e corpulento che si dichiara immortale. Il fatto che questo vecchio caprone non sia un essere inferiore a Giove, la cui immagine, estremamente lusinghiera, viene osannata dalle masse ignoranti per tutta la durata del film, costituisce la vena prettamente antiautoritaria del film.

Kraft Wetzel, Peter A. Hagemann, Liebe, Tod und Technik. Kino des Phantastischen 1933-1945, Berlin 1977

 

Copia proveniente da

Copia Stampata A Partire Da Un Negativo Originale Immagine E Suono Nel 2004