My Cousin –

Edward José

T. it.: Mio cugino; Sog.: Margaret Turnbull; Scen.: Margaret Turnbull; F.: Hal Young; Int.: Enrico Caruso (Tommaso Longo/Cesare Caroli), Henry Leone (Roberto Lombardi, il ricco droghiere), Carolina White (Rosa Ventura), Joseph Ricciardi (Pietro Ventura, padre di Rosa), A. G. Corbelle (Luigi Veddi), Bruno Zirato (segretario), William Bray (Ludovico); Prod.: Jesse Lasky per Famous Players-Lasky Productions; Pri. pro.: 28 settembre 1918. 16mm. L.or.: 5 bobine. D.: 47’; Bn.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 1918 Enrico Caruso gira a New York due film, My Cousin e The Splendid Romance (andato perduto). My Cousin è “una storia di vita e di amore nella Little Italy di New York, e di ciò che capitò a un povero giovane scultore che si proclamava parente del grande Caruso”. Il cantante interpreta entrambi i personaggi, il famoso tenore del Metropolitan e il cugino emigrato, tratteggiandoli con stupefacente efficacia e naturalezza, ma in modo assai diverso, non solo per via dei baffi, che le foto esposte in mostra rivelano essere un escamotage introdotto quando il film fu rimontato. Perché, ci si chiede. My Cousin privilegia le vicende del giovane artigiano emigrato, proposto da Caruso con humor affettuoso nel suo ambiente di Mulberry Street (nel cast tra l’altro ci sono attori del teatro degli emigrati come William Ricciardi e il “personal trainer filmico” Cesare Gravina, in seguito interprete preferito di Stroheim), mentre chi cercasse il famoso tenore assiste alla preparazione in camerino, a un prezioso piano americano in cui canta “Vesti la giubba” e lo vede schizzare una delle sue famose caricature. Alcune anticipazioni del film nella stampa evocavano invece lo stereotipo negativo degli italiani, allora prevalente in America, con scene di gelosia, vendetta, coltelli, matrimoni di convenienza e persino la Mano nera. Il film è stato quindi rimontato e in parte rigirato con l’aggiunta di questi baffi, che conferiscono a Caruso una bonomia sempre stereotipica, ma riscaldata dalla sua interpretazione naturalistica, il tutto forse su richiesta dello stesso Caruso, ben consapevole dei fattori mediatici e orgoglioso della sua identità. La stampa non fa cenno al rimontaggio ma afferma unanime che il film esce con ritardo rispetto alla data annunciata, per via dell’epidemia di spagnola.
Nonostante recensioni molto positive e un buon successo alla prima, My Cousin è considerato un flop, ma la colpa è tutta di Lasky, che non aveva le idee chiare su come usare il grande tenore, non certo di Caruso che si rivela attore straordinario, dallo sguardo espressivo, velato di malinconia con guizzi di vivacità partenopea. Basta vedere il cugino Caruso per capire le doti eccezionali di interprete sulle quali si fonda il suo mito. La proiezione del film sarà accompagnata dalle musiche che il tenore aveva scelto per la premiere.

Giuliana Muscio