Fantômas. À l’ombre de la guillotine, Juve contre Fantômas, Le Mort qui tue, Fantômas contre Fantômas, Le Faux magistrat

Louis Feuillade

Sog.: dai romanzi di Pierre Souvestre e Marcel Allain. Scen.: Louis Feuillade. F.: Georges Guérin. Int.: René Navarre (Fantômas), Edmond Bréon (l’ispettore Juve), Georges Melchior (Jérôme Fandor, giornalista di “La Capitale”), Renée Carl (Lady Beltham), Jane Faber (la principessa Sonia Danidoff), André Volbert (l’attore Valgrand), Naudier (il secondino Nibet), Maillart. Prod.: S.E.G. Société des Établissements Gaumont. DCP. D.: 352’ (Fantômas: 59’, Juve contre Fantômas: 64’, Le Mort qui tue: 95’, Fantômas contre Fantômas: 60’, Le Faux magistrat: 74’). Bn e col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il grande film a episodi di Louis Feuillade Fantômas (1913-1914) ha colpito con la sua tensione allucinatoria la fantasia di cinefili, appassionati del crimine, artisti sperimentali e grande pubblico. La forza delirante delle immagini e i tortuosi intrecci, da cui traspare una poesia folle e surreale, hanno fatto tremare Apollinaire e Magritte, Resnais e Robert Desnos. Le convenzioni di genere, gli stratagemmi, le elaborate macchinazioni e le sorprendenti rivelazioni orchestrate dal Genio dietro le quinte, le cascate di coincidenze e le fughe miracolose, già godibili in sé, mostrano soprattutto quanto poco conti nella narrazione la plausibilità e ci abbagliano con la loro ricchezza stilistica. E per far scorrere senza intoppi tutta questa farragine di trappole e cospirazioni serve un regista che sappia catturare l’attenzione dello spettatore con un ritmo agile e ingegnosi espedienti narrativi. Il trionfo di Feuillade nel creare questo bell’esempio di narrazione cinematografica va celebrato. E per apprezzarlo davvero, dobbiamo osservarne il lavoro – con attenzione. La follia va trattata in modo pragmatico, e la sobria tecnica di Feuillade affronta al meglio i frenetici sviluppi dell’intreccio. Nulla pare turbare Fantômas, né il nostro regista. Nelle storie a tinte forti di Allain e Souvestre, Feuillade trovò del materiale sensazionale. Poteva contare su un buon cast. Aveva la luminosa Parigi d’anteguerra a fargli da sfondo e tutte le risorse del tableau cinema a portata di mano. L’insieme crea un’esperienza cinematografica vivacissima: Fantômas, al pari di Ingeborg Holm o di The Mysterious X e di molti altri film del 1913, continua ancora oggi ad appassionarci con i suoi intrecci squisitamente modulati. Meno barocco di Bauer e meno intenso di Sjöström, Feuillade è in compenso più vivace, più conciso e più giocoso.                                                                                                                                                                                                                                                                                                    David Bordwell

 

Per celebrare il centenario di quest’opera senza tempo, Gaumont ha affidato al laboratorio Éclair il negativo originale del film su supporto nitrato, un controtipo invertibile di qualità media e due copie positive. Dopo un attento raffronto è stato scelto il negativo originale, le cui immagini scansionate a risoluzione 5K (e ridimensionate a 2K per il restauro e la distribuzione) presentavano una definizione eccezionale. Il negativo è stato integrato, per le inquadrature mancanti o deteriorate, dalle copie positive e – come ultima risorsa – dal controtipo invertibile. Il rimontaggio del negativo si è basato sul precedente restauro del 1995, nonché su precisi resoconti cronologici dei cinque episodi datati 1913 e destinati agli esercenti, che hanno ispirato anche i testi dei cartelli. Seguendo le indicazioni trovate sugli elementi originali su supporto nitrato, le scene notturne sono state tinte di blu per facilitare la comprensione di alcune azioni girate in pieno giorno (sfortunatamente le informazioni sui colori erano troppo poche, e non avevamo a disposizione un campionario colore dell’epoca per colorare integralmente il film e restituirgli l’aspetto che aveva quando uscì). Sono proprio gli attuali strumenti digitali a rendere giustizia a Fantomâs, resuscitandone la modernità e la bellezza documentaria e romanzesca.                                                                                                                                                                                                                          Agnès Bertola

Copia proveniente da

Restaurato da Gaumont e Centre National de la Cinématographie et de l’image animée, in collaborazione
con Cinémathèque française, in occasione del centenario di Fantômas