01/07/2022

Il Cinema Ritrovato 2022 alla riscoperta dell’infanzia

Sciuscià

“Erano i giorni che sapete e ne avevo già visto abbastanza per sentirmi profondamente turbato, sconvolto; […] pensavo: ‘adesso sì che i bambini ci guardano!’ Erano loro a darmi il senso, la misura della distruzione morale del paese: gli sciuscià”. Così Vittorio De Sica parlava della difficile realtà del dopoguerra ritratta in Sciuscià, capolavoro fondativo del neorealismo. Oggi lo rivedremo, restaurato, alle 16 al Cinema Arlecchino, preceduto alle 12 in Auditorium DAMSLab da una lezione di cinema dedicata alla storia produttiva di questa opera incredibile. A entrambi gli appuntamenti parteciperà Rinaldo Smordoni, che nel film interpretava uno dei due sciuscià. Quella di Sciuscià non è l’unica incursione del Cinema Ritrovato sullo sguardo dei bambini, sulla loro purezza infantile, sul loro ineffabile punto di vista.

Bunt na kuklite

Sempre oggi alle 14 al Cinema Jolly potremo apprezzare uno dei cortometraggi più belli del festival, Bunt na Kuklite (Jugoslavia/1957). «Il primo cortometraggio di finzione di Dimitrie Osmanli è una manifestazione splendidamente giocosa e simbolica dello spirito infantile. Il film racconta l’incontro tra una bambina con la sua bambola e un bambino del quartiere con il suo carro armato; quando la bambola viene fatta a pezzi entriamo in un sogno surreale in cui le bambole si rivoltano contro il ragazzo e prendono le fattezze della bambina offesa. La ribellione delle bambole sta a significare una ribellione contro la cattiveria del ragazzo ed essenzialmente contro il suo rifiuto di comportarsi da bambino. Il sogno dà i suoi frutti: svegliatosi, il bambino è grato di essere vivo, prova nuovamente gioia e corre a scusarsi con la bambina. Bunt na kuklite esprime il concetto di ribellione interiore: è una rivolta della coscienza contro lo spirito della crudeltà e della disobbedienza, e attraverso la lezione data al ragazzino ristabilisce la vera coscienza nello spirito della gentilezza. Dimitrie Osmanli, che qui realizzò uno dei cortometraggi più originali del cinema jugoslavo, si distinse in seguito anche per i suoi lungometraggi.» (Mina Radović)

Il tema dell’infanzia, perduta, negata e riscoperta è ricorrente nella sezione del festival dedicata al cinema jugoslavo. Quest’anno l’abbiamo già potuta intercettare ad esempio in Neokreći se,sine (1956)di Branko Bauer (la storia di un uomo che scappa dal treno che lo deve deportare e scopre che il suo giovane figlio è stato indottrinato all’ideologia fascista) o in Deveti Krug (1960, lo rivedremo il 2 luglio al Jolly) di France Štiglic, dove la dimensione del gioco bambinesco fa da contraltare all’atroce esperienza dei campi di concentramento.

Alle 22.15 al Cinema Europa nell’ambito della rassegna Pratello Pop un bambino è tra i protagonisti principali del gioiellino sci-fi anni Cinquanta Invaders from Mars (USA/1953) di William Cameron Menzies. «L’esperta messa in scena di Menzies valorizza in alcuni frangenti un punto di vista anomalo e deformante, bambinesco e al tempo stesso onirico. […] È possibile liquidare Invaders from Mars come film per ragazzi a condizione che se ne accettino le ambiguità e i segnali inquietanti che lo punteggiano. […] I genitori si tramutano da educatori amorevoli in dittatori (per inciso, c’è forse un’ombra di inquietudine nella segretezza dei progetti missilistici a cui il padre lavora), un’angelica bambina si stampa sul volto un sorriso demoniaco dopo aver incendiato casa propria, l’uomo nero può atterrare subito oltre lo steccato del giardino. È un volto dorato racchiuso in una boccia di vetro e provvisto di tentacoli, impassibile campione della ‘pura intelligenza’: al contempo, provvede agli incubi peggiori e ai sogni più difficili da dimenticare.» (Andrea Meneghelli)

Tra gli altri film che potremo vedere (o rivedere) nei prossimi giorni vale anche sicuramente la pena citare lo splendido Až přijde kocour di Vojtěch Jasný che sarà replicato sabato 2 luglio alle 14.30 in sala Scorsese, con i bambini come protagonisti assoluti di una fiaba moderna con elementi satirici e morali. «Il ‘personaggio’ chiave è un gatto magico, il cui sguardo fa sì che le persone cambino colore a seconda delle loro qualità e delle loro azioni. I bugiardi diventano viola, i ladri grigi, gli infedeli gialli e gli innamorati rossi. Quando il film uscì, gli spettatori e la critica diedero per scontato che la colorizzazione fosse frutto di procedimenti chimici. Era vero solo in parte. L’effetto fu perfezionato dai costumi e dalle maschere degli attori, nonché dalla fotografia di Jaroslav Kučera, il cui talento emerge anche nelle scene meno spettacolari, quando sottolinea la bellezza della campagna ceca e la grazia fotogenica della città di Telč (il cui centro storico in stile rinascimentale è Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO). Con questo film Jasný confermò il proprio lirismo, che sapeva unire ricordi d’infanzia e allegoria sociale.» (Tomáš Hála).

Saddle TrampDomenica 3 invece tocca a Hugo Fregonese offrire la propria lettura del magico mondo dell’infanzia in Saddle Tramp (USA/1950). «Questa decostruzione del mito della libertà nel Far West inizia quando Chuck Conner, bonario cowboy diretto in California, si ferma a salutare un vecchio amico che muore in un incidente la notte stessa, lasciandogli quattro bambini a cui badare. Assunto in un ranch, Chuck è costretto a nascondere l’esistenza della nuova famiglia al padrone, che detesta i bambini. La faida con il ranch limitrofo gli complica poi ulteriormente la vita. Il film appartiene a un breve ciclo di western in cui l’incantevole presenza dei bambini nella quotidianità del cowboy incrocia la fine del mito della frontiera e la volontà di mettere radici (In nome di DioBascomb il mancino). Ma Fregonese conferisce al tema familiare una profondità ulteriore e anche un elemento di sorpresa: i bambini sono infatuati quanto il cowboy del mito del vagabondo. Sta a lui sacrificarsi e farli rinsavire rinunciando alla sola vita che conosce.» (Ehsan Khoshbakht)

Infine, va ricordato che ai bambini, all’infanzia e ai giovani cinefili è riservata un’intera sezione del festival, Il Cinema Ritrovato Kids, che con il suo programma ricco di laboratori, esperienze e visioni è il modo migliore per coltivare e far crescere la passione per il cinema… sin da piccoli.