ŽIZN’ ZA ŽIZN’

Evgenij Bauer

T. alt.: Za každuju slezu po kaple krovi / Sestry-sopernicy. Sog.: dal romanzo Serge Panine di Georges Ohnet. Scen.: Evgenij Bauer. F.: Boris Zavelev. Int.: Ol’ga Rachmanova (signora Chromova), Lidija Koreneva (Musja), Vera Cholodnaja (Nata), Vitol’d Polonskij (principe Vladimir Bartinskij), Ivan Perestiani (Žurov). Prod.: Aleksandr Chanžonkov. 35mm. L.: 1238 m. D.: 67’ a 16 f/s. Bn. Frammenti imbibiti. DCP. D.: 7’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Žizn’ za žizn’ fu concepito come film ‘artistico’ in grado di competere con i campioni d’incassi stranieri e come risposta alla produzione di Ermol’ev Pikovaja Dama. Tra le sceneggiature che gli vennero proposte, il regista di punta della compagnia di Chanžonkov, Evgenij Bauer, scelse l’adattamento del romanzo di Georges Ohnet. Musja e Nata, rispettivamente figlia e figliastra dell’amorevole milionaria Chromova, si innamorano entrambe di un principe seduttore e dissipato. Musja sposa il principe ed è costretta ad assistere ai suoi tradimenti e ai suoi sperperi. Sarà la madre a vendicare le sue lacrime.
Nel film furono riversate tutte le risorse degli studi di produzione Chanžonkov: il cast era composto dai migliori attori sulla piazza e Boris Savelev era uno dei principali direttori della fotografia del cinema prerivoluzionario. Per un film così imponente i tempi di lavorazione erano catastroficamente ristretti: il produttore voleva che uscisse prima della fine della stagione cinematografica. Come ricordano i colleghi di Bauer, il regista amava però lavorare in tempi stretti e in condizioni di tensione creativa. Le riprese si conclusero perfino prima della scadenza fissata. Il film fu accolto da una raffica di recensioni positive. Simili successi commerciali esibivano solitamente imbibizioni e viraggi ricchi e vari, ma nei frammenti superstiti del film non c’è niente di tutto questo. Per Bauer la componente visiva era più importante del lavoro degli attori e della costruzione drammaturgica, e l’assenza di imbibizioni e viraggi nella copia esistente è significativa.
Oltre all’eleganza del protagonista Vitol’d Polonskij, all’efficacia di Ivan Perestiani e all’intensità di Ol’ga Rachmanova, i contemporanei apprezzarono l’interpretazione offerta dall’attrice del Teatro d’Arte di Mosca Lidija Koreneva e la perfetta sintonia tra la ‘regina dello schermo’ Vera Cholodnaja e gli interni del film. La lentezza letargica della Cholodnaja, i suoi gesti come congelati che la trasformano in un lussuoso oggetto d’arredo o in un’algida statua di pietra, s’intonano perfettamente agli intenti artistici di Bauer, interessato soprattutto alla complessità spaziale delle inquadrature valorizzata da una fotografia quanto mai vicina al significato etimologico di ‘scrittura di luce’. La luce pervade le inquadrature, si annida ovunque e attira a sé l’occhio della macchina da presa, solitamente statica e all’improvviso costretta a muoversi in avanti e all’indietro nella scena del doppio matrimonio.

Alisa Nasrtdinova

Copia proveniente da

Il restauro è stato realizzato dalla Fondazione Cineteca di Bologna a partire da un positivo nitrato conservato dal Gosfilmofond. L’elemento scena è stato scansionato alla risoluzione di 4K e restaurato digitalmente in 2K. Il restauro è stato effettuato presso il Laboratorio L’Immagine Ritrovata nel 2016