WER NIMMT DIE LIEBE ERNST…?

Erich Engel

Scen: Curt Alexander, Hermann Kosterlitz. F.: Curt Courant. Scgf.: Heinrich Richter. Mus.: Wilhelm Groß. Canzoni: Fritz Rotter, Marcel Lion, Willy Rosen. Int.: Max Hansen (Max), Jenny Jugo(Ilse), Otto Wallburg (Bruno), Willi Schur (Jacob). Prod.: Terra-Film AG 

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nell’epurazione degli schermi tedeschi dagli artisti ebrei Joseph Goebbels era particolarmente desideroso di liberarsi di Max Hansen,cantante e attore che con i suoi personaggi giocosi, autoironici e un po’ effeminati era l’opposto dell’ideale nazista di mascolinità ariana. E quel “lontano fratello di Chaplin” (Lotte Eisner) piaceva anche alle donne. Qui interpreta un piccolo imbroglione di nome Max che, dopo aver tentato senza successo di truffare una vecchia signora, finisce nel letto di Ilse (Jenny Jugo). La giovane decide all’istante di stare al gioco e, per permettergli di sfuggire alla polizia, lo nasconde sotto le coperte, con il risultato che molto presto è lei ad avere bisogno di unposto in cui dormire. In un mondo di appartamenti squallidi, di vicini ficcanaso e di sistemazioni di fortuna, gli innamorati devono lottare per avere qualche attimo di intimità. Una gita al luna park promette un po’ di svago, ma ben presto conduce a complicazioni ancora peggiori.
Wer nimmt die Liebe ernst…? è il primo lungometraggio del regista di formazione teatrale Erich Engel, che negli anni Venti aveva collaborato frequentemente con Bertolt Brecht ma nel cinema si specializzò nella commedia leggera. Qui dirige una brillante sceneggiatura di Hermann Kosterlitz con sobria eleganza, spesso integrando nel film sonoro tecniche del cinema muto. Come in molte delle prime commedie sonore tedesche, le nostre simpatie vanno decisamente ai vagabondi e agli emarginati, le tante vittime della Grande Depressione che vagano per le strade di tutte le grandi città. Le ipocrisie della borghesia, invece, trovano una perfetta incarnazione in Otto Wallburg, uno dei grandi caratteristi del tardo cinema di Weimar.

 Lukas Foerster

Copia proveniente da