WATERMELON MAN

Melvin Van Peebles

Scen.: Herman Raucher. F.: Wallace Kelley. M.: Carl Kress. Scgf.: Malcolm C. Bert, Sydney Z. Litwack. Mus.: Melvin Van Peebles. Int.: Godfrey Cambridge (Jeff Gerber), Estelle Parsons (Althea Gerber), Howard Caine (signor Townsend), D’Urville Martin (conducente del bus), Mantan Moreland (Counterman), Kay Kimberly (Erica), Kay E. Kuter (dottor Wainwright), Scott Garrett (Burton Gerber), Erin Moran (Janice Gerber). Prod.: John B. Bennett per Johanna Productions. DCP. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Può essere difficile valutare fino a che punto Melvin Van Peebles abbia plasmato il cinema black, e forse è ancor più difficile misurare la sua influenza sugli artisti afroamericani in generale. Van Peebles è diventato una leggenda e il suo successo è stato visto come una testimonianza di tenacia e fiducia in se stessi. Come minimo Van Peebles rappresenta uno sguardo indipendente e pionieristico che ha costretto gli studios di Hollywood a prendere coscienza di un nuovo approccio alla rappresentazione cinematografica degli afroamericani […]. Fin dal suo titolo Watermelon Man provoca una reazione che attinge alla storia razziale americana e agli stereotipi afroamericani. Sceneggiato come una commedia dallo scrittore bianco Herman Raucher, il film intendeva proporre uno sguardo satirico sul presunto progressismo della concezione borghese di eguaglianza. Nel film è evidente la sensibilità di regista indipendente di Van Peebles. Anche se Watermelon Man ha le sue finezze, Van Peebles – che è sia regista, sia autore delle musiche – punta costantemente alla satira attraverso una pesante sperimentazione visiva e sonora. La trama si incentra su un assicuratore bianco della classe media di nome Jeff Gerber (Godfrey Cambridge, all’inizio truccato da bianco). Fanatico razzista e sessista dichiarato, Gerber un mattino si sveglia e scopre di essere diventato nero […]. L’elemento più memorabile del film è l’interpretazione di Cambridge. Chiamato a sfoderare un umorismo fisico e verbale, insieme al pathos di un uomo emotivamente perduto, Cambridge offre un’interpretazione sempre smagliante in un ruolo piuttosto enigmatico. Per quanto riguarda le specifiche scelte registiche […], una di queste riguarda la metafora visiva del ‘nero che corre’ […]. L’immagine del ‘nero che corre’ ha sia un significato storico (la fuga dalla schiavitù verso la libertà), sia un significato politico (i neri che fuggono dall’egemonia razziale) e serve efficacemente a rivelare i fardelli imposti ai neri da un sistema che non smetterà mai di qualificare e punire il loro essere neri.

Melvin Donaldson, Black Directors in Hollywood, University of Texas Press, Austin 2003

 

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Copia proveniente da

Per concessione di Park Circus
Restaurato in 4K nel 2021 da Sony Pictures Entertainment presso i laboratori Cineric Inc. e MTI Hollywood a partire da un negativo originale e colonne magnetiche