VERTIGO
Tit. it.: “La donna che visse due volte”; Scen.: Alec Coppel e Samuel A.Taylor, dal romanzo “D’entre les morts” di Pierre Boileau e Thomas Narcejac; F.: Robert Burks; M.: George Tomasini; Scgf.: Henry Bumstead e Hal Pereira; Cost.: Edith Head; Mu.: Bernard Herrmann; Effetti speciali: John P. Fulton; Int.: James Stewart (John “Scottie”), Kim Novak (Madeleine/June), Barbara Bel Geddes (Midge), Tom Helmore (Gavin Elster), Henry Jones (uff. giudiziario), Raymond Bailey (dottore), Ellen Corby (padrona dell’albergo); Prod.: Alfred Hitchcock per Paramount 35mm. D.: 124’. Col.
Scheda Film
Sia Vertigo sia The Searchers sono storie di un amore inappagato. Secondo un’accorta definizione di Dan Aulier, Vertigo può essere considerato la “descrizione di un ricordo impossibile” – parole che si adattano altrettanto bene al capolavoro di Ford. I protagonisti di entrambi i film – Scottie Ferguson e Ethan Edwards – sono ossessivamente attratti verso un amore antico e perduto; entrambi hanno infine la possibilità di reincontrare concretamente la persona perduta, trasformata ormai dal tempo o dalla psicosi, e devono affrontare una sorpresa. Vertigo: Kim Novak, prima un ideale, poi una volgare sostituta, quindi la persona reale che diventa il falso d’un falso davanti agli occhi di un uomo innamorato. The Searchers: un ricordo coltivato, trasformato, deformato, che diventa carne solo per mezzo del più implausibile “spostamento”: la ragazzina portata via dagli indiani e ritrovata, dopo sette anni – Natalie Wood, mai così carina. Bellezza, verità, illusione: VistaVision.
Peter von Bagh, in “Cinegrafia”, 17, 2004