Vaghe Stelle Dell’orsa

Luchino Visconti


 

Scen.: Suso Cecchi D’amico, Enrico Medioli, Luchino Visconti; F.: Armando Nannuzzi; Op.: Nino Cristiani, Claudio Cirillo; M.: Mario Serandrei; Scgf.: Mario Garbuglia; Cost.: Bice Brichetto; Trucco: Michele Trimarchi; Mu.: César Franck; Int.: Claudia Cardinale (Sandra), Jean Sorel (Gianni), Michael Craig (Andrew), Marie Bell (La Madre), Renzo Ricci (Gilardini), Fred Williams (Pietro), Amalia Troiani (Fosca); Prod.: Franco Cristaldi Per Vides; 35mm. D.: 95’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Gabriele d’Annunzio, con la voracità dei provinciali famelici che scendono, decisi a tutto, sulle opime città, non ha lasciato in pace nulla e nessuno. Urbino e Volterra, Firenze, la Versilia, Mantova, Venezia. Con Volterra gli andò male: il Forse che sì, forse che no è tra i più fiacchi dei suoi romanzi. Uomo antico ma di cultura attuale, Visconti s’è limitato a tener conto dell’indicazione: Volterra è una splendida “città del silenzio”. Le opaline, i mobili preziosi, le vecchie pietre sono liberty come il decadentismo, come i veli della Tosca musicata da Puccini. La pietà del passato prossimo, ironica pietà perché s’è trattato di un’epoca, tutto sommato, tra le migliori della storia umana, ha aiutato il regista a sovrapporle l’orrore delle età remote e del vicino universo hitleriano: il male del mito si mescola senza riluttanza all’inferno razionale e onnipresente dei lager. Viene perfino il sospetto che in questo film così suo, Visconti abbia voluto contrapporre la “forma” virile, l’idea apollinea, alla sua “matrice” muliebre, figlia degli amplessi che si consumano nella tenebra: “Je suis l’enfant d’un nuit d’Idumée”, come dice Racine in questo verso incantevole. La scelta di Claudia Cardinale appare, in questa direzione, esemplare. Giovane, ma non più adolescente, Claudia è una donna stupenda. Brava attrice, è ancora nel periodo in cui si desidera approfondire in umiltà l’arte e la vita.

Pietro Bianchi, Vaghe stelle dell’Orsa, Bologna 1965

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