TWO ARABIAN KNIGHTS
T. it.: Una notte in Arabia; Sog.: dall’omonimo racconto di Donald McGibney; Scen.: James T. O‘Donohoe, Wallace Smith; Tit.: George Marion Jr.; F.: Tony Gaudio, Joseph August; Scgf.: William Cameron Menzies; Ass. R.: Nate Watt; Int.: William Boyd (W. Dangerfield Phelps), Mary Astor (Anis Bin Adham/Mirza), Louis Wolheim (serg. Peter McGaffney), Michael Vavitch (l’emiro di Jaffa), Ian Keith (Shevket), De Witt Jennings (il console americano), Michael Visaroff, Boris Karloff; Prod.: Howard Hughes, John W. Considine Jr. per Caddo Company NTSC Digital Video. D.: 91’. Bn.
Scheda Film
A quanto racconta il biografo Charles Higham, all’inizio del 1927 Howard Hughes incontrò e “restò affascinato da un giovane regista russo-americano grassottello e dagli zigomi appuntiti”. Avendo prestato servizio nella divisione di cinematografia aerea delle forze armate statunitensi, Milestone fu in grado di dare a Hughes, allora un imprenditore ventunenne col pallino dell’aviazione, i consigli necessari a un soggetto cinematografico di ambientazione aeronautica che Hughes voleva produrre. Il soggetto diventò poi Hell’s Angels (1930), diretto dallo stesso Hughes. Nel frattempo, Milestone ebbe un’altra idea che volle sottoporre al produttore neofita: Two Arabian Knights. Il film racconta le avventure di un sergente e di un soldato semplice che, catturati dai tedeschi, riescono a fuggire travestendosi da arabi. Spediti in medio oriente, entrambi si innamorano di una bellissima principessa araba, ma devono fare i conti con una banda di tagliagole capeggiata dal padre della ragazza. Nel 1928, Milestone vinse l’unico premio mai attribuito dalla Academy alla “miglior regia di una commedia”. Gli altri candidati al premio erano Charles Chaplin per The Circus (1928) e Ted Wilde per Speedy (1928) con Harold Lloyd.
Roger Fristoe