TRANSATLANTIC

William K. Howard

 T. alt.: Europa. Scen.: Guy Bolton. F.: James Wong Howe. M.: Jack Murray. Scgf.: Gordon Wiles. Mus.: Carli Elinor. Int.: Edmund Lowe (Monty Greer), Lois Moran (Judy Kramer), John Halliday (Henry D. Graham), Greta Nissen (Sigrid Carline), Myrna Loy (Kay Graham), Jean Hersholt (Rudolph ‘Jed’ Kramer), Billy Bevan (Hodgkins). Prod.: Fox Film Corp. DCP 4K. D.: 75’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Approfittando del talento del direttore della fotografia James Wong Howe e dello scenografo Gordon Wiles, Howard sfrutta gli spazi chiusi di una nave da crociera per inanellare sorprendenti effetti di profondità di campo che culminano in un inseguimento negli anfratti cavernosi della sala macchine.

In Transatlantic la traversata oceanica offre il pretesto per una precoce sperimentazione di linee narrative multiple che anticipa Grand Hotel, prodotto dalla MGM nel 1932. Al centro c’è Edmund Lowe, ladro professionista che si lascia sfuggire il più grande colpo della sua carriera per un antico e non specificato obbligo nei confronti della moglie (Myrna Loy) della sua vittima designata.

Se Transatlantic non ha ricevuto l’attenzione che merita è soprattutto a causa del suo precario stato di conservazione: nessuna copia integra della versione di distribuzione americana è giunta fino a noi. Questo nuovo restauro a cura del Museum of Modern Art mette insieme la colonna sonora inglese completa ed elementi immagine provenienti dalle copie d’esportazione francese, italiana e spagnola, offrendo per la prima volta dopo ottant’anni una visione compiuta del film.

Melodramma brillantemente eseguito in cui tutta l’azione si svolge a bordo di una nave da crociera. A offrirlo è William K. Howard, la cui opera cinematografica ha spesso attirato l’attenzione perfino quando le trame dei suoi film erano piuttosto mediocri. La sua inventiva direzione delle fugaci immagini è rimarchevole, specie se si pensa quanta riflessione debba comportare ciascun minuto di questa produzione.
L’insieme dei lampi caleidoscopici richiama alla mente l’opera teatrale di Vicki Baum, Grand Hotel, poiché la cinepresa sfreccia avanti e indietro nello svolgersi del dramma mentre un gruppo eterogeneo di persone si svela all’obiettivo. La trama è a tratti non poco vaga, ma ha tuttavia i suoi momenti emozionanti e si distingue inoltre per una sequenza finale in cui ai personaggi principali non si offre alcuna prospettiva matrimoniale. Nella maggior parte delle scene la presenza della macchina da presa ha la precedenza sul dialogo e sulle azioni dei vari individui coinvolti nella storia.

Mordaunt Hall, “The New York Times”, 9 agosto 1931

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

Copia proveniente da

Restaurato da MoMA. Restauro finanziato da The Film Foundation, The George Lucas Family Foundation e The Celeste Bartos Preservation Fund.