TOMBOLO, PARADISO NERO (2010)

Giorgio Ferroni

Sog.: Indro Montanelli, Glauco Pellegrini, Piero Tellini; Scen.: Giorgio Ferroni, Victor Merenda, Indro Montanelli, Glauco Pellegrini, Rodolfo Sonego; F.: Piero Portalupi; Scgf.: Arrigo Equini; Mu.: Amedeo Escobar; Int.: Adriana Benetti (Anna), Neride Bertuccelli, Aldo Fabrizi (An- drea Rascelli), Nada Fiorelli (Elvira), Tony Harlem, John Kitzmiller (Seg. Jack), Mario Maffei, Dante Maggio (Agostino), Franca Marzi (Lidia), Giovanni Onorato (Oscar), Luigi Pavese (maresciallo P.S. Pugliesi), Glauco Pellegrini, Otello Seno (Otello), Umberto Spadaro (Banco), Elio Steiner (Alfredo), Alessando Taffarell (il calvo), Attilio Tosato, Luigi Tosi (Renzo), Saro Urzì (Pietro), Cesira Vianello (zia Giulietta); Prod.: Mario Borghi per Fincine; Pri. pro.: 25 ottobre 1947 Beta. D.: 100’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il John Kitzmiller dei suoi due (…) film neorealisti (Tombolo, paradiso nero di Ferroni e Senza pietà di Lattuada) sarà il portinaio nero del paradiso, il guardiano dei beni di Dio e degli Stati Uniti, la sentinella di un off limits oltre al cui filo spinato si spara e si fucila. E il capitano che per l’esercito aveva comandato a Livorno una compagnia di genieri addetta alla costruzione di ponti e strade diventa l’ideale versione americana dell’interprete neorealista. Colui che magari verrà anche preso per la strada, ma pur sempre per una strada che aveva fabbricato o ripristinato lui.
John Kitzmiller, palo americano della banda italiana del neorealismo, fa sbarcare a Livorno due noirs. Il suo intervento, la sua mediazione, il suo “scudo” (come lo ricorda affettuosamente Lattuada) furono essenziali per girare a Livorno e nei territori d’occupazione. Practical Warfare Branch del nostro cinema. In Tombolo Kitzmiller è Jack, un sergente (…) che non disdegna i loschi traffici. Livorno, Tombolo: “Segnorine, frocetti, negroni…”. Così ricorda Federico Fellini che, travestito da vagabondo, si era infiltrato nel Tombolo con Tullio Pinelli per sopraluogare e scrivere Senza pietà.
Pali o polli, i negroni del Tombolo sono naturalmente l’ultimo girono dell’inferno. Perciò qualche ragazza fa la schizzinosa. “L’isterica”. I dialoghi del film (collaborazione di Indro Montanelli fra gli altri) sono quanto mai espliciti. La parola “negro” vi risuona spregiativa come l’equivalente americano nigger di cui, nel 1946, si era chiesta l’abolizione dai copioni delle majors (…): “… dopo aver passato la notte a trafficare coi negri…”; “Non ti aiuteranno mai questi, ti lasceranno qui coi negri…”; “Saprà che vado con un negro, penserà che l’abbia fatto sempre”.
Il sergente Jack ascolta la radio, beve cognac (ma stando attento se anche gli altri vuotano il bicchiere: “Tu no bere! Tu troppo furbo, paisà”), balla il boogie-woogie. Ma sa bene quello che vuole: due ore e mezzo con Anna, la donna di Alfredo il ciclista e il venti per cento della refurtiva. Silenzioso, compresso e tragico come certi eroi che solo Fassbinder saprà rifare, Kitzmiller con la sua presenza ciondolante e musicale domina i totali di queste incredibili balere en plein air nella macchia, fra i pini.

Tatti Sanguineti, Neorealismo nero: John Kitzmiller, in Neorealismo. Cinema italiano 1945-1949, a cura di Alberto Farassino, EDT, Torino 1989

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