Thunderbolt

Josef von Sternberg

 

 

T. It.: La Mazzata; Sog.: Charles Furthmann, Jules Furthmann; Scen.: Charles Furthmann; F.: Henry Gerrard; Mo.: Helen Lewis; Scgf.: Hans Dreier; Did.: Joseph Mankiewicz; Dial.: Herman J. Mankiewicz; Su.: M.M. Paggi; Mu.: Sam Coslow; Int.: George Bancroft (Thunderbolt Jim Lang), Fay Wray (“Ritzy”), Richard Arlen (Bob Morgan), Tully Marshall (Warden), Eugenie Besserer (Sig.Ra Morgan), James Spottswood (Snapper O’shea), Fred Kohler (Bad Al Frieberg), Robert Elliott (Cappellano Della Prigione), E.H. Calvert (Procuratore Distrettuale Mckay), George Irving (Sig. Corwin), Mike Donlin (Kentucky Sampson), S.S. Stewart (Carcerato Negro), William L. Thorne (Ispettore Dipolizia); Prod.: Paramount Famous Lasky Corp.; Prod. Ass.: B.P. Finnemann; Pri. Pro.: 22 Giugno 1929 35mm. L.: 2613 M. D.: 95′ A 24 F/S (Movietone). Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il primo film sonoro di Sternberg, raramente visto, è uno strano esempio di quella corrente gangster che aveva avuto inizio con Underworld e The Drag Net (oggi perduto), tutti interpretati da George Bancroft. Secondo Andrew Sarris: “Come Underworld che lo precede, Thunderbolt è non tanto un gangster film, quanto piuttosto un gan­gster fantasy. È un sorprendente esperimento di quel sonoro asincro­no di cui all’epoca Eisenstein e Pudovkin stavano diffondendo i mani­festi. E proprio l’irrealtà del suono sembra giustificare l’insolita densi­tà della colonna sonora del film… La sovrumana anticipazione della morte di George Bancroft è materia da grande opera”. In thunderbolt abbiamo anche la musica: gli eccezionali artisti neri del nightclub all’inizio e successivamente, quando Thunderbolt (Bancroft) si trova nel braccio della morte, i blues e gli standard dei compagni di carce­re. La trama scarna, l’irreale cadenza dei dialoghi, i minacciosi e fisi­ci accessi d’ira di Bancroft, le risate vigorose e i capelli arruffati con­trapposti all’aspetto da atleta universitario del suo rivale in amore, George Arlen, difeso da una madre emblema degli anni ‘30, contri­buiscono a mantenere sbilanciata l’atmosfera del film e conducono a uno dei tanti improbabili finali di Sternberg.

 

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